Leon, un altro piccolo mito per gli under 18

La trasmissione della principale rete Mediaset, conclusasi domenica sera, con un bottino di 6.934.000 spettatori ed il 35,88% di share, ha infatti battuto il primo episodio della fiction «Nerone» limitandone l'ascolto a 6.648.000 sintonizzati su Raiuno, con uno share del 26,51%. La sfida finale tra i quattro ragazzi rimasti in gara, conclusa con la vittoria del ventunenne ballerino albanese Leon, ha avuto la meglio, per la prima volta dall'inizio di «Amici», su Raiuno che dedica la domenica sera alla fiction. Il sorpasso era prevedibile, visto l'incremento settimanale degli indici di ascolto e la forte presa della trasmissione su un pubblico prevalentemente adolescenziale. La vittoria di Leon Cino, giovane albanese, arrivato in Italia con la volontà di imporsi nella danza classica, ha rappresentato, per il pubblico giovanile, il raggiungimento, a lungo inseguito, della notorietà e dell'affermazione personale, un modello in cui si è immediatamente identificato quel target di spettatori under 18 seguace del programma fin dalla prima edizione. Due altri fattori hanno contribuito a trasformare le puntate di «Amici» in una favola moderna: la cittadinanza straniera del vincitore che da extracomunitario è balzato all'apice della notorietà e l'amore nato tra Leon e la sua collega Samantha, incontrata durante la permanenza nella scuola di Canale 5 e sfidata nell'ultima puntata. Sfida che ha portato all'eliminazione della stessa Samantha ed alla vittoria del primo ballerino classico nella triennale storia di «Amici». Anche i giovani, dunque, hanno bisogno di sognare, di credere nell'affermazione delle proprie capacità in una società sempre più parca di prospettive professionali. È questo il motivo per cui trionfano sul piccolo schermo prodotti come «Amici» e nelle sale pellicole come «Honey» che racconta il sogno di una ragazzina intenzionata a diventare una ballerina dai successo. Il film, americano, sta riscotendo grande successo in Italia perché intercetta le aspirazioni dei giovani che, però, nel programma televisivo diventano realtà rendendo ancora più eccitante l'happy end finale. Vengono giustificati, in quest'ottica, gli entusiasmi al limite del delirio di ragazzine e ragazzini che, accomunati dall'unico desiderio di emergere, hanno trasformato lo studio 19 di Cinecittà da cui è andato in onda «Amici», in un vero e proprio stadio. Da sottolineare che il desiderio di veder realizzati, almeno sul piccolo schermo, sogni, apparentemente impossibili, è stato il filo conduttore dell'attuale stagione televisiva. Prodotti come «Elisa di Rivombrosa», «Orgoglio», hanno intercettato il bisogno di evadere dalla solita routine quotidiana per proiettarsi in un mondo in cui l'impossibile diventa reale in nome della forza dei sentimenti come l'amore. Anche Leon fa, timidamente, grandi professioni d'amore per Samantha. «Progettiamo di vivere insieme», svela. E rafforza la propria immagine di "cenerentolo" assurto a principe, auspicando un futuro di presenzialismo televisivo e la partecipazione al musical «Footlose» che debutterà al Teatro Sistina di Roma, a fine settembre con protagonisti i ragazzi delle tre edizioni di «Amici». Ma soprattutto la accredita raccontando di essere venuto via da Tirana otto anni fa, dopo aver studiato danza classica, disciplina in cui si è diplomato, successivamente, alla Scala di Milano e di aver tentato, senza successo, l'avventura di ballerino negli Stati Uniti, conclusasi infelicemente a causa di un grave incidente ad un piede.