Il sestetto di Spadoni sulle tracce di Mingus
Ed è sempre più importante e significativa la loro presenza nelle maggiori manifestazioni internazionali. Ma dove i nostri solisti non sono da meno dei loro colleghi europei e americani è nel campo della discografia. L'etichetta V.V.J distribuita dalla Emi ha pubblicato recentemente due eccellenti lavori. Il primo è dell'High Five Quintet, un complesso in parte romano con Fabrizio Bosso, Daniele Scannapieco, Luca Mannutza, Pietro Ciancaglini e Lorenzo Tucci. (Jazz Desire VVJ 047) Il secondo è dovuto ad un sestetto a nome del chitarrista Roberto Spadoni (nella foto) con Sandro Satta, Roberto Rossi, Dario Rosciglione, Ettore Fioravanti e ancora Daniele Scannapieco.( Mingus Cuernavaca VVJ 046).Un plauso a questa casa discografica per aver finalmente dato la possibilità a questi musicisti di esprimersi al meglio, ma anche per aver privilegiato un tipo di musica che nei dischi italiani e troppo spesso assente ed infine aver messo sul mercato dischi molto curati da un punto di vista tecnico e grafico. Doppia copertina disegnata con gusto e da mano esperta. Il Quintetto di Daniele Scannapieco e Fabrizio Bosso, ha nei due leader musicisti di grande qualità, che si esprimono con swing e con un linguaggio a volte assai personale che affonda però le radici nello stile dei grandi solisti post "hard bop". I temi sapientemente costruiti sono perfettamente adatti allo stile praticato da questo complesso che si avvale di una sezione ritmica straordinariamente propulsiva. Fra i vari temi vorremmo citare «Dubai» dovuto all'estro di Fabrizio Bosso che in questo brano prende un assolo di grande intensità. L'altro Cd è ispirato alla figura e alla musica di Charles Mingus ed è stato un progetto commissionato, dal musicologo Stefano Zenni, al chitarrista Roberto Spadoni per Metastasio Jazz andato in scena nel 2001, al Teatro Metastasio di Prato. Lo spettacolo imperniato su un immaginario diario di Mingus dovuto alla fantasia del francese Enzo Cormann, prevedeva anche una voce recitante assente nell'incisione. Spadoni è riuscito ad assimilare assai bene l'estetica musicale di Mingus con una partitura interpretata sapientemente.