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Cultura più sentimento Così si fa il vino copiando gli Etruschi

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Vitigni che parlano di storia con testimonianze che risalgono all'epoca di Orazio e Plinio, ma anche di attaccamento da parte della gente che vive in queste colline. Sulla scia di queste emozioni senza tempo, Giuliana Tomei, ultima erede di una dinastia di produttori vinicoli dei Castelli ha fatto tesoro degli insegnamenti degli avi. Così nel 1999 ha preso in mano le redini dell'azienda familiare, spinta dalla voglia di rivalutare i vitigni autoctoni dell'epoca degli Etruschi. Due gli ettari vitati su terreni vulcanici collinari che già sorridono al vicino mare. Un «microcosmo dei sentimenti» per questa donna volitiva che non ha paura di sudare e di sporcarsi le mani in mezzo a quei filari dove è nata e cresciuta, e che donano uve generose che rispondono al nome di malvasia bianca e puntinata di Candia, cesanese, trebbiano giallo e verde, bombino. Il primo calice da alzare è per i Colli Lunuvini Superiore Juno (Malvasia puntinata, trebbiano giallo, bombino), un vino giovane dedicato ad un tempio pagano della zona, che si accompagna al pescato fresco del litorale laziale; al palato colpisce per la struttura e l'armonia, con quel caratteristico retrogusto amarognolo. Una bella sorpresa anche il Castelli Romani Rosso Juno (cabernet sauvignon, merlot, sangiovese), che consigliamo di abbinare a quella porchetta di Genzano che rappresenta il vanto gastronomico del territorio: è un vino secco e corposo dal colore rosso rubino intenso, netti sentori di frutti di bosco, armonioso ed elegante. Delle 5.000 bottiglie che escono dalla cantina fanno parte anche due igt laziali, il Rosso Lazio, ottenuto da uve cabernet, sangiovese e cesanese, e il Bianco Lazio (malvasia bianca, trebbiano giallo, trebbiano verde). La sfida è aperta. Azienda Vitivinicola Giuliana Tomei Lanuvio (Roma)via Enrico De Nicola, 15 tel. 069374424 [email protected] Una bottiglia di Colli Lanuvini Superiore Juno: 5 euro

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