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PARTITE IN TV DAL SABATO AL LUNEDÌ, INSORGE L'INDUSTRIA DEI FILM

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«Così il calcio uccide il cinema»Lettera a Urbani, chiesto un incontro urgente con Petrucci, Carraro e Galliani

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La notizia secondo la quale le partite del prossimo campionato potrebbero essere programmate anche il sabato, alle 18 ed alle 20.30, la domenica, alle 13, alle 15 e alle 20.30, e il lunedì alle 20.30, ha spinto alla protesta le associazioni Agis, Anica, Unidim, Anec, Anem e Acec, che rappresentano tutto il cinema, dalla produzione alla distribuzione all' esercizio. «Tale ipotesi - scrivono in una lettera comune indirizzata al ministro delle Attività Culturali, Giuliano Urbani, e per conoscenza ai presidenti del Coni, della Figc e della Lega Calcio, Petrucci, Carraro e Galliani - vanificherebbe ogni possibilità di mercato per il cinema, soprattutto nelle sale e inoltre porterebbe a ritenere non più ricorrenti, se lo sono mai stati, i presupposti illustrati come esistenti alla Commissione Europea per legittimare la richiesta di Sky di operare in Italia». I rappresentanti del cinema, preoccupati anche di tutelare il livello occupazionale e di difendere l'esercizio cinematografico tradizionale in seria difficoltà, avvertono che «in assenza di segnali forti e concreti e di una ferma manifestazione di consapevolezza della situazione, saremmo costretti ad allertare tutto il mondo dello spettacolo perché faccia sentire clamorosamente la propria voce per opporsi alla realizzazione di una tale ipotesi di palinsesto televisivo calcistico». Le associazioni chiedono un incontro urgentissimo al ministro Urbani, alla presenza dei presidenti Carraro e Galliani, «per evitare un evento così distruttivo per il settore che, tra l'altro, pregiudicherebbe la fase operativa della riforma del cinema recentemente avviata dallo stesso ministro Urbani».

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