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di DARIO SALVATORI ATTESO debutto discografico per Carolina Brandes, cantante italo-tedesca ...

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In possesso di un background statunitense, la Brandes conduce da anni esperimenti su una personale elaborazione della vocalità, sfruttando la storia del jazz e soprattutto il funk e il pop. Ne scaturisce un mixing di sonorità incandescenti, ricco di pulsioni, emotivamente rapinoso, soprattutto nei temi «Ice in cremation» e «Dr. Solitude». Autrice di musiche, testi e arrangiamenti, Carolina Brandes, molto attiva nel circuito dei club, tenta il salto discografico. Accanto alla solista, in rilievo il trombonista Mario Corvini, il sassofonista Gianni Savelli, il bassista Marco Siniscalco e il batterista Davide Pettirossi. «O.M.P.» (Original Musical Paint) restituisce fedelmente il clima delle performance live del gruppo, al quale è augurabile una diffusione radiofonica e una attenzione da parte degli organizzatori di festival e rassegne nostrane. Sarebbero ampiamente meritate. Carolina Brandes «O.M.P» La Frontiera Cni A tre anni di distanza dall'ultimo lavoro «L'amore è fortissimo e il corpo no», Nada torna con un nuovo album contenente alcune novità. Autrice di testi e musica, stavolta la cantante toscana può vantare la produzione e la stretta collaborazione di John Parish, già producer di PJ Harvey. Voce ruvida ed essenziale, Nada punta ancora una volta sulle atmosfere, sul clima, sulle suggestioni che riesce a creare. La produzione di Parish riesce a rendere ancora più tosta Nada, ormai un caso unico nella scena italiana. Definito con qualche libertà «desert rock», il suo genere conta di fatto su un climax oscuro a molte formazioni italiane. L'abilità di Parish è stata anche quella di aver saputo coinvolgere nel progetto Howe Gelb, fondatore e motore dei Giant Sand, nonché autore di «Classico», un brano inzialmente destinato alla cantante Marianne Faithfull ma in seguito «regalato» a Nada. Il suo approccio con il testo inglese non può certo definirsi canonico ma la musicalità e il feeling fanno la differenza. Merito importantissimo della cantante è quello di esser stata l'unica interprete in grado di staccarsi dal clichè anni Sessanta-Settanta per proporre un nuovo e attualissimo repertorio. Nada «Tutto l'amore che manca» On the road

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