GODARD
Da tempo il cinema di Godard ha perso i connotati del film tradizionale; sempre più va interpretato come arte visiva in movimento, nella sua incessante voglia di sperimentare, modificare le immagini e il loro senso. Godard dice che la struttura anti-narrativa del racconto va letta in tre parti corrispondenti all'inferno, al purgatorio e al paradiso e che solo la parte intermedia occupa uno spazio concluso, con la sua ambientazione a Sarajevo in occasione della Fiera europea del libro. Si esce dalla sala nell'unico stato d'animo che il regista desidera suscitare: con più interrogativi che risposte nella mente.