«SOLO SE INGANNO»
Se il critico pare scrivere a quattro mani col romanziere
E i più folli sono naturalmente i poeti, che si illudono di cambiare il mondo. Di pittarlo con i colori che più gli aggrada. Ma a ben riflettere, c'è una follia ancora più spinta: quella dei critici letterari. Che sull'universo dei cantastorie edificano un sopramondo riveduto e corretto. Così che il lettore arriva a questa conclusione: ah, come sarebbero belli i libri se i narratori li scrivessero a quattro mani con critici. Avremmo l'opera perfetta che sognava Platone. Non so immaginare un «tutor» più versatile, per uno scrittore ambizioso, di Giuseppe Amoroso. Che non è solo docente d'un illustre Ateneo: è anche il Gran Notaio della Letteratura Italiana. Di una mostruosa cultura, è salutato dai suoi allievi come l'Enciclopedia ambulante. Ne offre l'ennesima prova con il suo ultimo libro di saggi critici, dal titolo mozartiano: «Se solo inganno». Sotto la lente di Amoroso passano i migliori autori del 2001: da Barbero a Paola Capriolo; da Mazzantini a Montefoschi; da Maurensig a Parazzoli; da Carlo Sgorlon a Tomizza a Vassalli. Ma il bello della linea critica di Amoroso è che non obbedisce ad alcuna moda. Implacabile nello scandagliare sia la trama, sia i personaggi, Amoroso procede per incastri. Le sue osservazioni non sono mai arbitrarie, ma suffragate da uno squarcio di racconto, da una battuta dell'autore. Recensendo «La tredicesima notte» di Sgorlon, Amoroso così descrive l'inquietante personaggio di Veronica: «Circondata dalla magìa (i lunghi capelli crepitano sotto il pettine e bruciano di un fuoco che subito si spegne)... la bambina ha un che di remoto, sembra portata nella sua casa da un "vento lontano"». Mi piace chiudere con «Cubanito», romanzo postumo di Carlo Della Corte. Amoroso descrive il protagonista a punta secca: «Un prete eccentrico, "non credente in alcune cose, ma al tempo stesso credulone in troppe"; pronto, di fronte a situazioni estreme consegnate al suo video-registratore, a premere il pulsante del fermo-immagine per godere di momenti filtrati, e forse anche per difendersi dalla vita...». Diabolico Amoroso: ti sembra di avere il libro in mano, come il succo di un frutto, l'essenza di un profumo. Giuseppe Amoroso, «Solo se inganno» Rubbettino, 221 pagine, 13 euro