L'Italia snobba l'Europa che vide trionfare Cinquetti e Cotugno
IERI FESTIVAL A ISTANBUL
È la nuova versione dell'Eurofestival, una sorta di campionato continentale della canzone nato nel lontano 1956 e al quale l'Italia non partecipa più da anni. Insieme a Francia, Inghilterra, Spagna, Germania e Irlanda la manifestazione non trascura alcune realtà minori come Estonia e Cipro, Slovacchia e Uzbekistan, che in quest'occasione hanno una delle poche, forse l'unica, possibilità di far ascoltare la propria produzione. Il regolamento permette di cantare nella propria lingua (quest'anno si sono potute ascoltare canzoni anche in estone e in portoghese) anche se la maggior parte dei concorrenti opta per l'inglese, sperando in un maggior successo internazionale. La prima edizione si svolse nel 1956 a Lugano. L'Italia debuttò l'anno dopo a Francoforte arrivando sesta con Nunzio Gallo con la canzone «Corde della mia chitarra». Nel 1964 a Copenaghen la prima vittoria italiana con «Non ho l'età» di Gigliola Cinquetti. Il secondo successo arrivò solo nel 1990 con Toto Cutugno con «Insieme: 1992» (anche se la Cinquetti mancò per poco il bis dieci anno dopo la sua vittoria, nel 1974, allorchè si piazzò al secondo posto con «Sì», in un'edizione in cui si trovò davanti gli Abba, vincitori con «Waterloo»). Da ricordare anche quattro onorevoli bronzi: nel 1958 Domenico Modugno con «Nel blu dipinto di blu», nel 1963 Emilio Pericoli, nel 1975 Wess e Dori Ghezzi e nel 1987 Umberto Tozzi e Raf. Gli ultimi artisti italiani presenti sul palco furono i Jalisse nel 1997. Da allora la Rai non ha più aderito alla manifestazione, non tanto a causa dei costi quanto per il deludente risultato d'ascolto ottenuto, anche se è pur vero che nelle ultime edizioni trasmesse la collocazione in palinsesto avveniva puntualmente a notte fonda. Quest'anno l'unico italiano presente è stato l'oriundo svizzero Piero Esteriore con le sue Music Star. Eurovision è una rassegna di notevole prestigio e anche di un certo culto, in grado di entusiasmare una vasta schiera di appassionati di musica europea (accezione che nel corso degli anni ha mutato e ampliato il suo significato) che purtroppo non vede la partecipazione di artisti italiani proprio nel momento in cui il mercato discografico consentirebbe l'ingresso dei nostri artisti in vari paesi. Senza contare la grande quantità di artisti che proprio sul palco dell'Eurovision hanno avuto il loro ideale trampolino di lancio, dai già citati Abba a Julio Iglesias, da France Gall a Lulu, fino a Sandie Shaw.