«Chi sa parli» mentre Striscia promette nuovi scoop
«La nostra denuncia continua» dicono al Tg satirico di Canale 5 che venerdì sera ha conquistato 6.078.000 spettatori con uno share del 23% con punte del 27% e che, ieri sera, ha mandato in onda un riassunto di quanto accaduto durante la settimana. Dopo le rivelazioni di Striscia, però, iniziano a tremare tutte quelle trasmissioni televisive che, durante il corso della giornata, realizzano collegamenti esterni. Una particolare supervisione è già in atto su questi programmi di tutte e tre le reti dell'emittenza pubblica, per verificare i criteri attraverso i quali vengono selezionati quelli che si chiamano i "set esterni" delle singole trasmissioni. A «Striscia la notizia» viene anticipato che il filone relativo a «La vita in diretta» non si esaurirà soltanto alla serata di domani, ma sarà il cavallo di battaglia conclusivo della stagione. E viene fatto capire che gli strali del Tg satirico colpiranno qualsiasi tipo di pubblicità occulta riscontrata anche in altre trasmissioni, non solo dell'azienda Rai. Tutto questo ha creato a Viale Mazzini un notevole stato di tensione accresciuta dalle parole del presidente Flavio Cattaneo, intenzionato a fare pulizia ed a ripristinare la trasparenza nelle varie fasi decisionali e contrattuali specifiche di ogni trasmissione. Non tutti, però, in Rai, pur apprezzando l'obbiettivo del presidente, hanno commentato positivamente la sua telefonata ad Antonio Ricci, in cui il capo dell'azienda pubblica annunciava di aver scoperto qualcosa di ancora più grosso di quanto aveva denunciato Striscia. «Innanzitutto i panni sporchi si lavano in famiglia, e poi non si fa una rivelazione così importante ad un esponente della concorrenza che già in passato aveva creato non pochi problemi all'azienda», riferisce una fazione Rai a proposito della querelle dello scorso gennaio tra «Striscia» e gli «Affari tuoi» di Paolo Bonolis. «È probabile che Cattaneo si riferisse agli appalti esterni delle varie trasmissioni, adesso sotto strettissima sorveglianza - continuano a Viale Mazzini - ma in qualità di capo dell'azienda avrebbe dovuto dire che cosa ha scoperto». Anche movimenti esterni dopo le rivelazioni di Striscia: Intesaconsumatori, che raccoglie alcune sigle di organizzazioni pro utenti, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma. E chiede a Cattaneo «di dire tutto quello che sa sul marcio delle sponsorizzazioni e delle marchette».