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«1204 L'INCOMPIUTA»

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La Chiesa e Venezia portarono i Crociati a Costantinopoli

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Data da allora la frattura tra mondo cristiano cattolico e quello ortodosso, che ancora oggi condiziona la relazioni tra le due Chiese. A questo compito si è dedicato Marco Meschini, storico della Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ricostruisce, con la meticolosità propria dello studioso, motivazioni, retroscena e intrighi della IV crociata, indetta dal papa Innocenzo III. Già il fatto che invece di liberare Gerusalemme i Crociati finissero sotto gli spalti di Costantinopoli, la dice lunga sugli interessi che muovevano masse di armati e flotte. Il nerbo delle navi era stato fornito da Venezia, che approfittò dell'occasione per riconquistare Zara; il doge ultranovantenne (e cieco) Enrico Dandolo era la figura di spicco, insieme al marchese Bonifacio di Monferrato e al conte di Fiandra Baldovino. Costantinopoli, all'epoca, era regnata da dinastie corrotte e crudeli; il gioco consisteva nel rimettere sul trono un imperatore deposto (Isacco II), detronizzare un usurpatore (Alessio III), per poi assistere all'ascesa di un altro Alessio. Quanto a Venezia, la Serenissima mirava ad ottenere cospicui dividendi, che andavano oltre la città che si estendeva sul Corno d'Oro. I Crociati, invece di liberare il Santo Sepolcro, finirono nelle spire di una partita che celava interessi inconfessati. L'inviolata, splendida e popolosa città edificata da Costantino, all'inizio del IV secolo, conobbe l'onta della capitolazione. Gli assalti dei Crociati furono in realtà due: il 17 luglio 1203 e il 12 aprile 1204. I massacri indiscriminati e il sacco sono legati a quest'ultimo. Ma le cose andarono veramente così? Meschini ridimensiona ciò che la storiografia ha consacrato: troppo fazioso ciò che nacque dalla mente e dalla penna del senatore bizantino Niceta Coniata che, con la conquista crociata, perdette casa, posizione sociale e potere e che con una sua opera condannò senza attenuanti i "barbari" venuti da Occidente. Rimaneva il fatto che, invece di liberare i luoghi santi, i Crociati avevano abbattuto l'impero bizantino, dando vita, nell'interesse dell'espansione veneziana, all'impero latino d'Oriente. Peggio: la IV Crociata era risultata un tragico esempio di odio cristiano-cattolico ai danni di fratelli nella fede, tuttavia considerati scismatici, perché non riconoscevano l'autorità del Papa di Roma. Marco Meschini, «1204 l'incompiuta» Ancora, 256 pagine, 18.50 euro

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