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FESTIVAL DI CANNES

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E gelo è dire poco, segno evidente che se il festival ha aperto senza riserve agli americani la critica francese è invece ancora molto diffidente. «Troy», che racconta la guerra di Troia ispirandosi all'Iliade, è stato strapazzato dalle grandi testate francesi. I giornali più cauti se la sono presa con la sceneggiatura che dà poco peso alle divinità, trasformando Omero in un cronista di guerra. «Le Monde» di ieri: «Gli dei tacciono, Brad Pitt fa il broncio», riferendosi all'aria appena sdegnata dell'attore che impersona achille dopo la notizia della morte dell'amico Patroclo. L'assenza degli dei diventa per «Le Figaro» un «tradimento crudele» del racconto originario. Anche se per il quotidiano le battaglie restano «spettacolari e i dialoghi vanno dritto all'essenziale del conflitto amoroso e psicologico». Feroce «Liberation», secondo il quale «il film è grottesco», perché «troppi travestimenti uccidono le star». Primo della lista il divo Brad Pitt, poco credibile, con la lunga chioma biondo platino. E ci sono anche ironici retroscena: «France Soir» svela che per le inquadrature in primo piano delle gambe di Pitt sarebbe stata usata una controfigura, visto che il divo le ha un po' troppo magre. Vere batoste che fanno sembrare carezze i giudizi non positivi sull'unico film italiano in concorso: «Le conseguenze dell'amore». Il regista Paolo Sorrentino ha complessivamente deluso i critici cinematografici che gli riconoscono abilità nel costruire atmosfere interessanti, ma alla fine, affermano, ne resta imprigionato. Archiviata la rovente rassegna stampa ieri è stato il giorno di Emir Kusturica. «La vita è un miracolo» piomba in concorso sulla 57/a edizione del Festival con tutta la forza visionaria e la musica del regista serbo. C'è tutto un repertorio alla Kusturica: la guerra balcanica, un'amore nel segno di Shakespeare e animali e uomini protagonisti quasi alla pari. Ma la favola che fa rivivere l'eterno mito di Giulietta e Romeo non è piaciuta a tutti e qualcuno ha dichiarato senza mezzi termini che questo è uno dei film meno riusciti dell'autore. Oggi arriva a Cannes un regista italiano molto amato in francia: Nanni Moretti che riceverà il «Carrosse d'Or», premio dato dai registi a uno dei loro colleghi per la «qualità innovatrice dei film e per il coraggio e l'intransigenza nel loro lavoro». Il premio, arrivato alla terza edizione, era andato l'anno scorso a Clint Eastwood e nel 2002 a Jacques Rozier.

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