Contro l'Islam aureola e botte da orbi
Ma non è l'unico ad aver avuto un ruolo contro l'Islam: a fargli compagnia c'è sant'Antonio da Padova, nato il 15 agosto 1195 a Lisbona dove la famiglia paterna era giunta nel 1147 quando la città era stata liberata dai Mori. Nel 1220 frate Antonio s'imbarcò verso il Marocco per convertire al cristianesimo il re di quel Paese. Ma la sua nave naufragò e si ritrovò in Italia dove visse e morì. In Portogallo il culto più caratteristico è quello di sant'Antonio militare, nato sulla scia di quello spagnolo per Santiago. Sebbene fosse vissuto troppo tardi per partecipare alla Riconquista del Portogallo, sant'Antonio venne assunto come santo guerriero contro i Mori, e nel Seicento anche contro gli Spagnoli. Questa doppia veste di soldato ha ispirato il detto: «Sant'Antonio è bom santo/ Que livreu seu pai d'arganos;/ Tambèn nos hà-de livrar/ Do poder des castelhanos» («Sant'Antonio è un buon santo che libera il paese dai Mori; egualmente deve liberarci dal potere dei castigliani»). Raffigurato con una croce in mano che brandisce come una spada anche il cappuccino Marco d'Aviano è divenuto celebre per la lotta contro l'Islam. Nato ad Aviano nel 1631 con il nome di Carlo Cristofori ebbe un rapporto privilegiato con l'imperatore Leopoldo I e nel 1683 svolse un ruolo centrale nella raccolta di alleati cristiani per liberare Vienna dall'assedio turco. Fino al 1689 partecipò alle campagne militari con grandi successi militari, come la liberazione di Buda nel 1686 e quella di Belgrado nel 1688. Negli anni seguenti fu molto viva la sua azione per riportare la pace in Europa e nel promuovere l'unità delle potenze cattoliche in difesa della fede, minacciata dagli ottomani. È sepolto nella chiesa dei Cappuccini, presso le tombe degli Asburgo. Il Papa lo ha proclamato beato ad aprile.