Cannes in cattedra, Italia prima della classe Il commissario Ue: «Grande rinascita delle produzioni tricolori. Contro la crisi allenza celluloide-tv»
I film circolano poco tra i Paesi: ognuno guarda i suoi successi che hanno però difficoltà a valicare i confini. Ma c'è anche una buona notizia: il cinema italiano è in piena rinascita. Nel 2003, nei 25 paesi dell'Unione Europea, sono stati venduti 954 milioni di biglietti cinematografici, 45 milioni in meno (circa il 4,4%) rispetto all'anno precedente. I dati sono dell'Osservatorio Europeo degli Audiovisivi di Strasburgo diffusi in vista dell'«Europe Day», del 18 maggio a Cannes, giornata dedicata alla promozione del cinema europeo e organizzata, per il secondo anno consecutivo, dal Festival assieme alla Commissione Europea. In occasione dell'incontro, che verterà sul tema «Diventare regista in Europa», sono attesi sulla Croisette anche i registi Milos Forman e Stephen Frears, il commissario europeo Viviane Reding e i 25 ministri della Cultura dell'UE. Secondo quanto evidenziato dall'Osservatorio, i film europei hanno registrato ottimi risultati nelle rispettive patrie, mentre hanno riscosso poco successo all'estero. È aumentata, invece, la quota di mercato dei film Usa nell'UE (+1,6%, pari al 72,1%). I film più visti in assoluto in tutta l'UE sono stati «Alla ricerca di Nemo» (con poco meno di 38 milioni di euro incassati), seguito da «Matrix Reloaded» e «Il Signore degli Anelli». Il commissario europeo all'audiovisivo, Viviane Reding ha annunciato che l'Unione farà di tutto per favorire la circolazione dei film targati Ue all'interno della comunità. Anche se può apparire difficile. «I film europei - spiega il commissario - sono più complessi dei soliti "blockbuster", bisogna saperli leggere, ma purtroppo non si fa abbastanza educazione all'immagine in Europa, soprattutto tra i giovani. Inoltre non esiste una distribuzione paneuropea e questo è un serio limite». Secondo la Reding serve un battage pubblicitario che contrasti lo strapotere della pubblicità dei film Usa, ma per questo, al momento, mancano le risorse. Pubblicità a parte un «primo della classe» tra i Paesi cinematografici d'Europa c'è e Viviane Reding non ne fa mistero: «Osservo con gioia quella che posso definire una rinascita del cinema italiano, con film di alta qualità ed elevato impatto sul pubblico. Faccio l'esempio - prosegue il commissario - de "La meglio gioventù", ma ce ne sono molti altri. È un fenomeno molto incoraggiante, perché nel vostro Paese si trova buona parte delle radici del cinema e non solo di quello europeo». Il commissario probabilmente non ha citato a caso «La meglio gioventù», opera nata a cavallo tra cinema e Tv. Ecco infatti la sua ricetta per superare la crisi. «Troppo spesso i cineasti non amano o snobbano la Tv - afferma Viviane Reding - Io vado controcorrente, la ritengo un mezzo fondamentale per lo sviluppo del cinema europeo. Non è più tempo di snobismi, anzi bisogna favorire la trasmissione di film europei in orari di punta. Non bisogna inoltre dimenticare che molte Tv investono nella produzione di film e rappresentano un mezzo per promuovere il cinema. Insomma, mi sembra che dovrebbero lavorare di più insieme».