ESCE IL LIBRO AUTOBIOGRAFICO «CHI MI CREDO DI ESSERE»
Per la prima volta il padrone di casa del Teatro Parioli mette a nudo il proprio animo, in una confessione sfogo nella quale spazia dalle abitudini quotidiane al cattivo rapporto con la tecnologia, al rifiuto del computer, alle amicizie nel mondo dello spettacolo. Ovviamente con un occhio attento all'universo della televisione, del quale è uno stacanovista convinto, ed al suo ruolo di scopritore di talenti. Questa in sintesi la filosofia del libro «Chi mi credo di essere», scritto da Maurizio Costanzo che il conduttore ha presentato ieri sera in una puntata speciale del «Maurizio Costanzo show» durante la quale è stato lui a parlare della sua vita, interrogato dagli ospiti del Teatro Parioli, tra cui Platinette, Enzo Iacchetti, Lea Massari, Vittorio Feltri. In un'atmosfera intimistica, Costanzo ha ritagliato anche uno spazio per Serena Grandi, che ha raccontato i suoi 157 giorni di arresti domiciliari ed il desiderio di tornare a lavorare. Il conduttore, dopo aver svelato che il titolo originario del suo libro doveva essere «Frenetico show», ha sottolineato l'assenza di talenti nel mondo dello spettacolo di oggi puntualizzando come abbia particolarmente sofferto per la morte di Vittorio Gassman e di Alberto Sordi. Nel libro, dedicato alla moglie, Costanzo dice che Maria De Filippi rappresenta il suo capolavoro come scopritore di talenti, parla del rapporto di grande complicità esistente tra loro due e svela che la moglie rappresenta la donna nella cui mano sarebbe bello accomiatarsi dalla vita. Ma non esita ad ammettere che se un giorno dovesse trovarsi contro la consorte su una rete concorrente, combatterebbe ad armi pari la sua guerra d'audience. Infine Costanzo, ribadisce di non aver nulla contro Paolo Bonolis, diretto concorrente della sua «Buona domenica». Ammette però che quell'intervista a Donato Bilancia realizzata all'interno di «Domenica in», alle 19 di sera, andava collocata dopo le 23.