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Su Internet il nuovo archivio di Banca Intesa. Due secoli di dati, fonti e testimonianze

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È l'enorme mole di "memoria collettiva" che offre il nuovo Archivio Storico di Banca Intesa, inaugurato ieri a Milano alla presenza del presidente Giovanni Bazoli e dell'amministratore delegato Corrado Passera. La nuova struttura nasce dalla riunificazione degli archivi delle tre banche che, fondendosi, hanno dato vita a Banca Intesa: Commerciale Italiana (fondata nel 1894), Ambrosiano Veneto (1892) e Cassa di Risparmio delle Province Lombarde (1823). La parte aperta alla consultazione è inventariata in 56 fondi archivistici. E per la prima volta tutti gli inventari sono consultabili simultaneamente on line sul sito www.bancaintesa.it, nella sezione «Arte e cultura». Due preziose fonti sono state interamente digitalizzate e si possono leggere on line: le carte miscellanee di Raffele Mattioli, già amministratore delegato e poi presidente della Comit, relative al salvataggio della Banca Commerciale Italiana nei primi anni Trenta e i verbali degli organi decisionali dell'istituto di credito fino al 1934. I contenuti dell'archivio spaziano ben oltre la storia dell'economia, della finanza e del mondo imprenditoriale. Grande, infatti, è la rilevanza dei documenti per ricostruire la storia politica, sociale e delle relazioni internazionali del nostro Paese. Con l'occasione è stato anche pubblicato, il libro, curato da Francesca Pino, «L'archivio storico di Banca Intesa: per una storia al plurale» la cui prefazione porta la firma del presidente di Banca Intesa, Giovanni Bazoli.

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