Eccellenza Reverendissima, è da molto tempo che io dovevo venire a riverirLa, come lo dimostra l'acclusa ...

Ma sempre mi mancò il coraggio considerando le occupazioni dell'Eccellenza Vostra e la gravità dei tempi che si facevano ogni giorno più calamitosi. Ho sempre avuto una grande titubanza a farLe perdere del prezioso tempo per la mia persona. Oggi oso invece venirLa a disturbare perché mi sembra ne valga la pena, trattandosi di un'opera di carità. Il professor Tani, profugo dalla Russia, già in posizione eminente, ora è ridotto a vivere con le poche lezioni che gli dà il «Russicum». Mi è stato caldamente raccomandato da Padre de Regis e insegna russo e inglese anche ai miei figliuoli. È un uomo di specchiata onestà, di alto sentire, afflitto da una pertinace miseria, mentre le condizioni della famiglia gli impongono spese ingenti. Egli è malaticcio; sua moglie gravemente inferma e bisognosa di cure. Nell'inverno gli morì anche la madre (altre spese) e una sua figliuola andò sposa (altre spese). Ha anche a suo carico una sorella nubile e malata, ed un figliuolo che studia assai bene (sempre il massimo dei punti). Egli inoltrò, pel tramite di Padre Brini del Russicum, che l'ha fatta appoggiare da Monsignor Rampolla del Tindaro, una domanda tendente ad ottenere un sussidio dal Santo Padre, per il pagamento delle tasse scolastiche di esame del figlio, Demetrio Tani, il quale deve sostenere le prove per il passaggio al IV anno d'architettura. Vostra Eccellenza Reverendissima dirà senza dubbio che, in questo momento, altri dolori vi son da lenire, altre sciagure ben più gravi da riparare. Lo so, Eccellenza. Ma io segnalo il poco che vedo, e che mi par degno del cuore pietoso del Padre Comune. Approfitto della circostanza per porgere a Vostra Eccellenza, in occasione della Natività di S. Giovanni Battista, i miei voti più sinceri e mi sottoscrivo con profonda e deferente devozione. Majnoni