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di ADRIANO MAZZOLETTI DAL 9 al 18 luglio Umbria Jazz 2004.

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Per dieci giorni Perugia sarà la capitale mondiale del jazz, ma anche di altre musiche che dal jazz derivano o in qualche caso ne hanno influenzato nascita ed evoluzione: gospels, blues, zydeco, rhythm'n'blues, brass bands, jump'n'jive e chi ne ha più ne metta. Il compito di aprire il festival spetterà a B. B. King che suonerà la sera all'Arena Santa Giuliana. E certo il vecchio Riley, ormai quasi ottantenne, sulla scena dal lontano 1939, farà giungere stuoli di suoi ammiratori. Il giorno successivo sarà invece una vera e propria manna per i chitarristi: Pat Martino e Steve Swallow suoneranno al Morlacchi, il primo alle 18, il secondo a mezzanotte. Nei giorni successivi arriveranno per la gioia dei jazzfans, Keith Jarrett in trhio con Gary Peacock e Jack DeJohnette, insieme dal 1983, la Liberation Music Orchestra di Charlie Haden con Carla Bley, la cui prima apparizione in Umbria risale al 1970, i redivivi Manhattan Transfer e la Count Basie Band di cui ricorre quest'anno il ventennale della scomparsa del suo grande e indimenticabile leader. Sui palcoscenici del Morlacchi e del Pavone saranno anche di scena Michel Camilo che suonerà in trio, il grande sassofonista Jackie McLean, compagno di Thelonious Monk e spesso chiamato da Charlie Parker a prenderne il posto, quando Bird era nella impossibilità di rispettare qualche ingaggio. Dee Dee Bridgewateer presenterà un nuovo progetto improntato alla musica latino-americana, l'ultrassettannne Ahmad Jamal terrà un concerto di piano solo mentre Joe Lovano si presenterà in quartetto con Hank Jones, classe 1918, che si dice sia ancora straordinariamente brillante, come ai tempi in cui era il pianista preferito di Ella Fitzgerald. E ancora: Brad Mehldau e il sassofonista Joshua Redman saranno gli ospiti molto speciali del gruppo di Kurt Rosenwinkel. Altri due grandi pianisti, Uri Caine ed Herbie Hancock si esibiranno in due diversi concerti, anzi quest'ultimo suonerà in quartetto con Wayne Shorter e Dave Holland. Insomma, Umbria Jazz può permettersi un cartellone unico, mentre l'altro prestigioso festival umbro, quello di Spoleto, soffre per mancanza di budget adeguati e forse anche di pubblico. Ciò malgrado Wynton Marsalis è stato invitato, nello stesso periodo, e ce ne sfugge la ragione, al Festival dei Due Mondi. Ma Umbria Jazz non si ferma qui. Numerosi i musicisti italiani: Renato Sellani, Stefano Bollani, Piero Leveratto, Gabriele Mirabassi, Paolo Fresu, Enrico Pieranunzi e il giovanissimo talento Francesco Cafiso, scoperto due anni fa dal festival di Pescara, oggi è diventato vedette mondiale. Sul fronte dell'"altra" musica, si potranno ascoltare James Brown, Ray Gelato, Giorgia, Burt Bacharach, ma anche Alicia Keys, Richard Galliano, Rosa Passos, Milva. Infine, un eccellente sassofonista di jazz, Harry Allen che animerà le serate in molti club nel corso del festival.

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