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Allarme al Louvre per una deformazione del supporto ligneo

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Gioconda in pericolo

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Si è constatato che il supporto di tavola di pioppo, cm 77x53, ha subito un'accentuata deformazione, donde, col nuovo anno, l'urgenza d'indagini scientifiche atte a definirne col minimo dei rischi lo stato di conservazione, nonché preventivare la metodologia dei lavori di ripristino. È certo che le dense venature della tavola ne hanno limitato le sconnessioni. La scelta di Leonardo è stata "ab origini" attenta e proiettata alla valutazione dei possibili movimenti della struttura delle fibre legnose e, quindi, si può dire che lo stato conservativo della superficie dipinta non abbia a tutt'oggi subito danni di una qualche entità. Leonardo dové iniziare a dipingere il "ritratto" a Firenze nel 1503 circa protaendone l'esecuzione almeno fino al 1505. Nondimeno non lo consegnò mai al committente, portandolo con sé in tutte le sue peregrinazioni, dalla Toscana a Milano e da qui in Francia, ad Amboise, dove, il 2 maggio del 1519, morì lasciando il quadro in eredità al re di Francia Francesco I (ragion per cui è sciocco pensare che l'Italia possa rivendicarne una qualche proprietà). Nel tempo la tavola è stata decurtata nei lati lunghi cancellandone le colonne laterali che ubicavano l'immagine all'interno di una loggia; ha quindi subito l'offesa di solventi troppo forti con cui dei disinvolti "restauratori" francesi tra '700 e '800 ne hanno spellato la superficie dipinta, nonché l'altrattanto disinvolto camuffamento dei danni subiti tramite vernici-patine sulle quali, nel tempo, altre se ne sono aggiunte, permettendo che le stratificazioni aumentassero e l'ossidazione incrementasse l'illeggibilità dell'immagine alterandone sia i valori disegnativi che quelli cromatici: il cielo da azzurro divenne verde come le dolci colline e le valli memori della Toscana e della Lombardia. Guai a dire ai francesi che, forse, in Italia tra (Roma e Firenze) gl'interventi, preceduti da attente indagini sui materiali (che lo sperimentalismo di Leonardo non garantisce che si tratti di tempera o di tempera a olio... il «Cenacolo» milanese è lì ad ammonirci!) i risultati potrebbero essere sicuri... la «Gioconda» è loro con quel che segue!

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