Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

UMA THURMAN PROTAGONISTA DI «KILL BILL 2» DA OGGI NELLE SALE

default_image

«Ho vinto la sfida con Tarantino e sono diventata violenta»

  • a
  • a
  • a

Mentre il film, già uscito con successo negli Usa, sbarca oggi in Italia, Uma si prepara all'inizio, tra un mese, delle riprese del terzo episodio della saga tarantina. È contenta del suo personaggio? È venuto come voleva? «Sono contentissima e penso di essere riuscita a dare ciò che mi era stato chiesto. L'idea di rifare "La sposa in nero" riadattata secondo le esigenze e le modalità del nuovo millennio, mi attirava molto. Così come mi piaceva l'idea di poter lavorare con Tarantino, un uomo non facile, efferato, molto sanguigno e volitivo. Mi ha costretto a imparare delle tecniche di lotta particolari - non ho voluto usare la controfigura se non in poche scene molto pericolose - il che mi aiuta molto nella carriera». A Hollywood è una moda: Cameron Diaz, Demi Moore, Daryl Hannah, Sissy Spacek nel terzo episodio. Lei è d'accordo? «Io sono soltanto un'attrice, non decido nè scelgo i trend emergenti. Mi adatto alle circostanze e quando mi offrono un copione interessante decido se accetto o meno, e mi identifico nel personaggio». Che cosa ne dice, come donna, di quest'immagine che viene fornita da film come Kill Bill? «A me non dispiace, soprattutto quando è fatto come nel film di Tarantino che è anche molto auto-ironico e favolistico. Mi piace l'idea che la donna non venga più presentata come vittima o come soggetto debole. Forse ci saranno delle esagerazioni, ma viva la faccia di vedere sullo schermo delle donne forti che decidono in maniera autonoma e non sono costrette ad appoggiarsi a un maschio». Andrà a Cannes il prossimo maggio? «Certo. E poi vengo a trascorrere le vacanze da amici in Toscana. Devo riprendermi dal divorzio (dall'attore Ethan Hawke, ndr). È stato molto triste e dirompente. Non lo auguro a nessuno». È vero che girerà un film in Francia con Polanski? «Non posso dire niente. Forse lo saprete ufficialmente molto presto. Magari a Cannes sarà Roman a raccontarvi tutto».

Dai blog