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L'ombra di Cosa Nostra e dei servizi segreti inglesi

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Bevve del vino con alcuni amici, fumò un paio di spinelli, mandò giù qualche pastiglia di "Vesperax", per poter prendere sonno. Ma più tardi, addormentato, soffocò per un rigurgito di vomito causato dal cocktail di barbiturici e alcool. Sconvolta, la Danneman chiamò l'ambulanza quando era già troppo tardi. E qui cominciò il mistero, perchè l'inchiesta basata sulla relazione del medico legale si concluse con un «verdetto aperto»: non fu possibile stabilire se si fosse trattato di suicidio, incidente od omicidio. E se è vero che Hendrix aveva manifestato l'intenzione di togliersi la vita all'apice della sua fama, qualcuno poteva desiderarne la morte, per via dei guadagni della sua musica. Il chitarrista non aveva lasciato testamento, e la famiglia scoprì che le spettava solo qualche migliaio di dollari. Il resto era nelle mani dell'ambiguo manager di Jimi, Mike Jeffrey, legato a Cosa Nostra e ai servizi segreti britannici. Milioni di dollari ricavati dalla musica di Hendrix erano finiti in una holding alle Bahamas. Molti testimoni scomodi furono eliminati: una modella amica della defunta star, Devon, precipitò da una finestra di un hotel a New York, e lo stesso Jeffrey «sparì» dopo un incidente aereo. Su quel jet, si disse, non era mai salito davvero. Scotland Yard aprì una nuova inchiesta.

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