di ANNA CINZIA TIENI TAGLI sapienti per l'uomo e linee femminili e intriganti per la donna.

Sono le collezioni uomo-donna per il 2004/2005 presentate sabato dall'Accademia Nazionale dei Sartori sulla passerella del Grand Hotel Parco dei Principi della Capitale. Un evento al quale ha partecipato anche l'assessore alle Attività Produttive della Regione Lazio, Saponaro, che ha consegnato il premio alla carriera all'accademico Renato Ciardi della Campania, mentre il premio Forbici d'Oro Nazareno Fonticoli è andato al valdostano Michele Mescia. Soprattutto un evento al quale gli accademici di tutta Italia hanno portato il loro contributo ad una tradizione che dal 1947 riunisce duecento sarti italiani nel rispetto di quel «su misura» sinonimo dell'espressione sartoriale del Belpaese. Da Franco Litrico a Giulio e Tommy Caraceni, dal presidente Vito Panetta, al presidente mondiale dei Sartori, Napolitano. E poi Doriano, Sebastiano Di Rienzo, Rino Parisi, Pino Cordella. Giacche morbide e dalle spalle naturali per l'uomo che il prossimo inverno porterà linee classiche dai toni azzurri, crema e gialli nei tessuti di lana e cachemire, e capi importanti per la donna che sotto i cappotti di cachemire, alpaca e vigogna indosserà abiti impreziositi da paillettes e Swarowsky. Per l'estate abbagliano i bianchi dei completi per l'uomo che indossa infradito marroni, e portano note di colore che si mescolano in fantasie bianche e rosse le giacchine corte da donna indossate su ampi pantaloni. E poi abiti bicolore bianco/marrone per lui che si arricchiscono di frange sottili sul retro della giacca, e tessuti stampati, nei toni pastello della primavera, per gli abiti femminili di lei che si aprono in profondi spacchi sul fianco o esibiscono la finta innocenza di top ridotti sulle gonne svolazzanti. (Nella foto di Claudio Leone un momento della sfilata)