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di MARCO PATRICELLI UN UOMO e una donna, e il respiro eterno del bosco in simbiosi spirituale.

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non lo sono Dario e Isabella, che pure reggono le trame della narrazione con la loro presenza e il loro amore estremo e "impossibile". Un'impossibilità che deriva dalle leggi dell'uomo e di quelle della morale, perché sono fratellastri; la stessa legge e la stessa morale che in altri frangenti sono disinvoltamente disapplicate, quando non addirittura violate. I fratelli-amanti ritrovano il loro personalissimo equilibrio, come proiezione dell'equilibrio cosmico, in una casa ai margini di un bosco dove le convenzioni e le frenesie del quotidiano e della modernità non hanno diritto d'asilo. Non hanno la luce e neppure il telefono, in un epoca in cui la mancanza di un cellulare e del suo fastidioso trillo ci fa sentire "nudi" e anacronistici. Si amano in un vortice alimentato dalla passione senza freni e senza regole, se non quelle che i due si danno e che seguono perché non le avvertono come limiti, in un' estrema forma di rispetto verso loro stessi. La Natura sembra proteggerli nel suo immateriale abbraccio, nei suoi colori, nel respiro di una vita che è nelle molteplici vite, di un'energia che dà e che toglie, che scandisce un tempo senza tempo. I due sono «sopravvissuti», «esuli» di un mondo in cui «tutti si cercavano disperatamente tra loro ma non si trovavano mai». Guardavano senza vedere gli spettacoli irripetibili del creato: un tetto di stelle, la musica del vento tra gli alberi, l'armonia delle sensazioni che si sprigionano dall'aver spezzato le catene delle regole scritte e non scritte. «La natura, i suoi elementi, tutto ciò che non proviene dall'uomo» sembrano contenere «qualcosa di misterioso, i cui segni, che possono sembrare assurdi e che è probabile non capiremo mai, guidano profondamente la nostra vita. È una specie di pensiero segreto: ne ignoriamo il linguaggio, ma dona immagini a cui non possiamo sottrarci». È quello che fa Tornar, con la sua prosa ricca ma non ridondante, descrittiva senza essere didascalica, dalla singolare capacità di traformare frasi in immagini e immagini in emozioni di aria, acqua, terra e fuoco, di colori e calore. Marco Tornar «Niente più che l'amore» Sperling & Kupfer 190 pagine, 14 euro

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