Caro diario, passa anche di qui il best seller
La Fiera del Libro per Ragazzi, che ha aperto ieri i battenti a Bologna, è una vetrina senza rivali nel pianeta dell'editoria «under 18» con 1.100 espositori provenienti da 63 Paesi. Un mercato effervescente di scambi, di acquisti e di proposte nel quale trovi la conferma di come continuano ad essere targati United Kingdom o Usa non solo i grandi titoli che svettano sulle classifiche internazionali, ma anche le proposte più originali di libri per i più piccoli che, finalmente, hanno iniziato a farsi strada anche in Italia. Saturo dell'effetto Harry Potter, il mercato dei libri per ragazzi - che in Italia l'anno scorso ha segnato un -4,94% rispetto al 2003 per quanto riguarda il numero delle novità - in realtà è a caccia di fenomeni. Ma come dovrebbe essere un nuovo best-seller? Solo pochi, fra editori e autori, confessano di conoscere la ricetta magica. «Se lo sapessi sarebbe la mia fortuna - ammette l'editrice Laura Panini - La realtà dimostra che, per diventare best-seller, un libro deve appassionare varie fasce d'età: si pensi al successo della "Gabbianella" di Sepulveda o di "Va' dove ti porta il cuore" della Tamaro». Più che una ricetta quello di Margherita Forestan, responsabile dei nuovi progetti adulti e ragazzi della Mondadori, è un inno alla qualità contro la «pottermania». Sulla stessa lunghezza d'onda Bianca Pitzorno, la più grande autrice per ragazzi in Italia (di libri ne ha scritti 44): «Ho iniziato a leggere Harry Potter con piacere, ma con gli ultimi volumi ho provato un bel po' di noia. Si tratta di un dignitoso prodotto artigianale che ha goduto di una fama eccessiva. Non credo proprio che diventerà un classico». Ma il segreto del successo dei suoi libri? «Puntare sull'interiorità, prevedere fatti che stanno per avverarsi, come è successo con "Tornatras" o con "Clorofilla dal cielo blu"». Di sicuro Elisabetta Dami, editrice della Piemme, la chiave del successo l'ha già trovata con l'avvincente saga topesca di Geronimo Stilton (50 titoli che spopolano in 180 Paesi, oltre 5 milioni di copie vendute in Italia in quattro anni): «Gli ingredienti di un best-seller sono: umorismo, avventura e valori etici. In questo momento di angoscia generale c'è bisogno di sorridere attraverso storie avvincenti che trasmettano sicurezza a genitori, educatori e bambini». Orietta Fatucci, editrice di EL, a Bologna presenta il «fenomeno» da lei costruito, che ha già avuto ottimi riscontri sul mercato. Dalla soffitta ha rispolverato un genere che sembrava appartenere all'antiquariato, il diario, e l'ha sottoposto a un attento restauro. In fiera ha portato quattro libri scritti da maghi italiani della letteratura per l'infanzia, che parlano di fatti veri, pulsioni, sentimenti: «Diario di una casa vuota» di Beatrice Masini, «Diario di La» di Roberto Piumini, «C'è posta per Michele Crismani» di Luciano Comida e «Cara Rachel... Caro Denis...» di Angela Nanetti. «Paradossalmente questo genere è molto apprezzato dai giovani - dice - che amano scrivere loro stessi e ritrovarsi in ciò che leggono. Ma, una volta ripescato, il diario è stato rinnovato completamente con una grafica molto accattivante e moderna e con l'introduzione dei linguaggi dei ragazzi: gli Sms, i fumetti, il cinema, i videogame, internet». Anche Interlinea s'incammina sulla strada del diario con «La palla al balzo» di Ferdinando Albertazzi. Il richiamo all'attualità è un'altra possibile strada verso il successo, seguita da molti. Si pensi a «Città di fango» (Fabbri) della canadese Deborah Ellis, ambientato in un campo profughi in Pakistan, «Alle due facce di Gerusalemme» di Alberto Melis (Piemme), storia di un'amicizia fra un ragazzo israeliano e uno palestinese, o ad «Anja piccola mendicante a Mosca» di Mecka Lind (AER), che descrive la realtà dei bambini-mendicanti. Attual