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Esordienti e registi, fantasy a gonfie vele

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Gli ingredienti ci sono tutti per fare di «Arthur e il popolo dei Minimei» di Luc Besson e di «Stardust» di Neil Gaiman due best-seller anche in Italia. Impazza il fantasy e la Mondadori, pur incitando gli editori a puntare sui libri di qualità e non sui fenomeni gonfiati dal marketing, cavalca la moda, presentando alla Fiera di Bologna due titoli «straordinari», come li definisce Margherita Forestan, responsabile dei nuovi progetti adulti e ragazzi. Il primo, adatto a lettori dai nove anni in su, è un libro tenero e divertente, ambientato nel paese dei microscopici Minimoys. In questo mondo straordinario Arthur, un curiosone di dieci anni, accompagnato dal cane Alfred e da un buffo folletto, si innamorerà della principessa Selenia, riuscirà a sconfiggere un perfido mago e a scovare un tesoro. «Stardust» è invece un fantasy «adatto dai dieci ai cento anni», come consiglia Margherita Forestan, animato da fate dagli occhi viola, esseri malvagi, boschi incantati e misteriose stelle cadenti. Oltre a questi due fantasy la Mondadori a Bologna presenta «Macchine mortali», libro-debutto dell'inglese Philip Reeve. «È un libro trasversale, una commissione di generi. C'è fantascienza, fantasy, ma anche realtà - spiega la Forestan -. È un libro che affronta con una metafora straordinaria il tema delle risorse naturali, delle superpotenze e delle superculture. Si parla delle grandi città che mangiano le piccole, delle sparizione di ciò che è esclusivo a favore dell'integrazione totale». Ma a Bologna c'è anche un altro fantasy già best-seller negli Stati Uniti (da settimane ha sorpassato «Harry Potter» nelle classifiche): è «Eragon», primo volume della trilogia «Inheritance», scritto dall'italo-americano Christopher Paolini, oggi diciannovenne. Pubblicata in Italia da Fabbri, la storia parla del giovane Eragon e del drago Saphira, che vivono nel mondo di Alagaesia tra elfi, nani e altri personaggi mitologici. Sono successi annunciati pure «Le tre pietre» di Flavia Bujor (Sonzogno), prodigioso debutto di una tredicenne rumena, nel quale tre ragazzine vivono in una foresta l'avverarsi un'antica profezia, e «L'ultimo Elfo» di Silvana De Mari della Salani, che l'editor della casa editrice, Donatella Ziliotto, definisce «un luminoso passaggio dal fiabesco al fantasy». L'ultimo elfo, ancora un bambino, fugge dal suo villaggio, inondato dalle acque, e incontra un uomo e una donna, con i qualiscopre un'antica iscrizione recante una profezia. Ste. Mor.

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