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«L'INTAGLIATORE DI NOCCIOLI DI PESCA»

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Il nuovo romanzo di Nico Orengo tra letteratura, passioni e zone d'ombra

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Il tran tran quotidiano, le recensioni di narrativa italiana contemporanea, la moglie Margherita, forse infedele, la figlia Lucrezia e il piccolo Andrea, l'amante Marisa, l'affascinante collega Lilli e Silvio, ex marito di Lucrezia, si affacciano, nella trama de «L'intagliatore di noccioli di pesca» di Nico Orengo, secondo sviluppi regolari, dai tagli secchi e qua e là visitati dalle folate di un ignoto privo di buio. In questo romanzo di libri, premi letterari, autori e critici indicati con i loro nomi veri, Orengo, presente a sua volta in un guscio di elegante autoironia, ritenta l'affabulato universo di figure inquiete proprio di altre sue fortunate prove. Ne scaturiscono piccole vicende senza tregua e schermaglie, passioni e zone d'ombra che la scrittura cronachistica ed evocativa risveglia da una remota anima segreta. Nuovamente la pagina di Orengo si mostra adatta a distribuire, con il giusto dominio stilistico, le parti di stralunati eroi dei loro inganni. Il Café de Paris, il gozzo a remi, lo studio del professore, zeppo di volumi, assorbono in scioltezza l'infittirsi delle citazioni e i riferimenti all'attualità, dando corso a un racconto capace di raggiungere esiti agguerriti e spiazzanti. In un contesto articolato è possibile incastonare descrizioni di cibi, oggetti, interni e un reticolo di gesti usuali. Lo sguardo gettato verso lontani orizzonti si accorda con una flessibile analisi psicologica e una maliziosa e scarsa vena di curiosità per i particolari: ecco la voglia "caleidoscopica" di nocciolo di pesca sul corpo di Marisa, un cammeo misterioso da cui discendono un'allusione erotica, una sorta di malia bonaria e domestica e un tono medio e occhieggiante. Tra figurine sbalzate in un guizzo che presto dilegua e paesaggi curvati verso un controcanto lirico, passa l'ansia di Scullino che avverte il pericolo di essere posto fuori gioco da una società senza screpoli. E mentre decide di «maturare qualche contromossa», vagheggiando un'«isola più casalinga», il mondo avvelenato lo sommerge. Nico Orengo «L'intagliatore di noccioli di pesca» Einaudi 375 pagine, 18.50 euro

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