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NELLE sale dell'Istituto Giapponese di Cultura a Roma, «esplode» tutto il fascino della tradizione millenaria ...

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In Giappone la produzione manuale di tali tessuti possiede una storia di oltre 1200 anni, tanto che il termine «nishiki» è storicamente sinonimo di bellezza nel lontano Estremo Oriente può essere riferito al broccato serico di fattura nobile e preziosa che conobbe nei secoli un grande sviluppo dalla Cina, in cui rappresentava ormai il fiore della civiltà antica, verso occidente, attraverso la Via della Seta, in India, Mesopotamia, Egitto, Grecia e Roma, e verso oriente, nel Giappone Asuka di 1400 anni fa, un paese in via di civilizzazione. In questa terra, nel corso dei secoli, si attuò un delicato affinamento estetico attraverso la miscela di elementi differenti pervenuti da altri paesi mediante proficui scambi culturali. Ad esempio, la particolare fattura di opere di alto artigianato quali i «nishiki» «Horyuji - gire» e lo «Shosoingire», è frutto di una sorprendente rielaborazione di tratti ellenici della Persia Sassanide o ancora della Cina antica. L'occidente ha da sempre subito il fascino dell'arte e dell'artigianato giapponese: basti pensare al movimento che prese il via dopo l'Esposizione Universale di Parigi del 1867, conosciuto col nome di «japonisme» e che influenzò il corso dell'arte moderna e contemporanea europea.

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