Carmen Maura: «Io, Almodovar e il terrore»
«Stiamo vivendo momenti difficilissimi - ricorda con angoscia Maura, già musa di Pedro Almodòvar in film come "Donne sull'orlo di una crisi di nervi" - Tutti quanti. Nessuno escluso. Pensate che mio figlio e sua moglie ogni giorno prendono uno dei treni che sono saltati in aria. Quella mattina, però, forse un angelo custode li ha protetti perché, a causa di un errore incomprensibile, mio figlio ha puntato la sveglia non alle sei, come fa sempre, ma alle sette del mattino. Un ritardo per cui hanno perso quel treno, salvandosi la vita. Io ho saputo della loro salvezza solo dopo che la radio aveva dato la notizia dell'esplosione. E cioè tra le 8 e le 8 e 30 di quel mattino d'inferno: i trenta minuti più angosciosi della mia vita. Ho però una grande fiducia nella nostra polizia - aggiunge l'attrice - Dopo pochi giorni dagli attentati, hanno già trovato i responsabili. Meglio loro dei poliziotti americani. Peccato che noi, come popolo, non sappiamo cosa stiaa succedendo. In quei treni c'era solo povera gente che andava al lavoro...» Tornando al film di Agresti, «Valentin» è la storia di un bambino di nove anni abbandonato dalla mamma dall'età di tre anni. Valentin vive dalla nonna (il personaggio di Carmen Maura, bravissima), mentre suo padre è sempre fuori per affari o alla continua ricerca di nuove fidanzate. Solo, pieno di fantasia, Valentin coltiva in segreto la curiosità di sapere cos'è davvero accaduto a sua madre. Una risposta importante che, dopo la morte della nonna, Valentin proverà a cercare da solo, muovendo così i primi passi per diventare un uomo. Carmen Maura mancava in Italia da circa tre anni. Nel frattempo il suo regista preferito, Almodòvar, si è imposto definitivamente anche all'attenzione del pubblico internazionale, conquistando moltissimi premi, tra cui un Oscar, fino ad essere designato per aprire con il suo nuovo film «La màla educaciòn» il 57° festival di Cannes. Un'escalation rara nella carriera di un regista europeo: che ne pensa l'attrice con cui Almodovar ha mosso i primi passi? «Sono orgogliosissima di Pedro - racconta Maura - quando era giovanissimo glielo predissi: "Non so se diventerai anche ricco, ma di sicuro avrai un enorme successo!" Devo dire che fu una previsione facile, perché lui aveva un talento fuori dal normale. Ci siamo conosciuti a teatro, dove io ero già la primadonna e lui l'attor giovane. Era talmente emozionato che non riusciva neppure a dire la sua unica battuta. Divenimmo subito amici, perché lui adorava passare i pomeriggi nel mio camerino ad ascoltare i miei discorsi di donna, mentre mi truccavo o parlavo al telefono con le mie amiche. Ancora oggi siamo rimasti intimamente complici - sottolinea l'attrice, che ha più di 80 film alle spalle - Siamo il terrore di tutti, perché anche se ci incontriamo per caso in un ristorante non possiamo fare a meno di parlarci nell'orecchio e scoppiare subito a ridere come pazzi. Proprio come succedeva sul set. Con Pedro è così. Un'amicizia che non morirà mai».