PAMELA Prati, Soubrette si nasce o si diventa? «Avevo voglia di diventare una soubrette sin da piccola.
Oggi soubrette e una parola molto inflazionata. Soubrette magari si nasce ma poi ci si perfeziona. Non ci si diventa da un momento all'altro. Soubrette per me sono state la grande Delia Scala, le tante "donnine" di Macario, la Barzizza, la Wanda Osiris. La vera soubrette deve saper far sognare». Nata in Sardegna e si sente molto sarda? «Sono "tosta" come il granito della Sardegna. Sono nata ad Ozzieri, vicino Sassari. Una famiglia numerosa che mi ha dato tantissimo e mi ha insegnato i veri valori della vita». Un'infanzia difficile? «Abbastanza. Mia madre giovanissima era già vedova di guerra. Aveva due figlie quando incontrò mio padre e diventò ancora mamma. Poi fu abbandonata. Nonostante tutto è riuscita a starci sempre vicina splendidamente. Ha sempre lottato per l'unità della famiglia. Mia madre è veramente il mio faro anche oggi che purtroppo non è più in questo mondo». Brava a scuola o meglio nella vita? «A scuola amavo i temi e i riassunti, ero una frana in matematica. Ma ora sui conti non mi frega nessuno, la vita mi ha dato tantissimo successo, popolarità e agiatezza economica. Ma ho faticato tantissimo. Ho fatto la schampista, la beby-sitter, la commessa per potermi pagare le lezioni di dizione, recitazione e canto. Poi la modella per le sfilate, la fotomodella e piccole parti al cinema». La vita è l'arte degli incontri? «Assolutamente sì. È l'esperienza che me lo insegna. come nelle favole lavoravo in un negozio ed incontrai Alberto Tarallo che diventò il mio manager. Siamo insieme da venti anni un sodalizio professionale intenso profondo che ha superato ogni pericolo. Ho vinto tre concorsi di bellezza e poi è arrivato l'incontro con Pingitore». L'incontro della sua vita? «Adriano Celentano e Pierfrancesco Pingitore sono stati due punti fondamentali del mio percorso professionale. Tarallo, il mio scopritore, mi ha insegnato ad amare questo lavoro, Celentano è stata una parentesi significativa, Pingitore mio pigmalione nel mondo del lavoro ma anche la roccia dove rifugiarsi nei momenti di tristezzaa». Cosa si aspetta dalla vita? «Aspetto, e son sicura di trovarlo, il principe azzurro. L'anima gemella esiste. E poi ho tanta voglia di lavoro. Televisione, cinema e teatro».