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La Cucinotta da Procida agli Usa affitta il marito

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AL CINEMA

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Prima regia di Ilaria Borrelli, attrice ma anche scrittrice («Luccatmì», «Domani si gira»), «Mariti in affitto» è una commedia romantica, in cui è soprattutto l'ironia l'angolazione scelta per raccontare la storia di Maria (il personaggio della Cucinotta), giovane donna che da Procida raggiunge New York per scoprire che suo marito (Pierfrancesco Favino) emigrato da anni senza più notizie, si è rifatto una vita con una nuova moglie (Brooke Shields) da cui ha avuto persino un'altra figlia. Una situazione estrema, che tuttavia avvicina le due donne ingannate nel proposito di vendetta contro il fedifrago. Il quale tenterà poi di riavvicinarsi a Maria, lavorando proprio in una delle tante agenzie di "mariti in affitto" che operano nelle metropoli americane. «È una commedia in cui si ride molto - racconta la Cucinotta, che ha girato in America recitando in inglese accanto a divi come la Shields o il comico Chevy Chase - una storia di donne che, da rivali in amore, si trovano invece complici e persino amiche». Storie di donne: la sua filmografia ne è piena. Ironiche, drammatiche, intime e profonde. Cucinotta, lei è femminista? «No, io non sono femminista. Credo però nei ruoli. Nel senso che sono felice quando vengo coccolata, ma anche quando faccio le mie scelte professionali... Anche se, forse, sì, quando c'è un uomo in casa non mi dispiace farmi anche un po'..."comandare"!». Il suo film parla di un tradimento. Se succedesse a lei, come reagirebbe? «Male. Penso che potrei anche picchiare mio marito, anche se io preferisco la vendetta psicologica. In casi come questi divento cattivissima: colpire dove fa più male». Lei ha girato il film in America, dove dai tempi del "Postino" è considerata uno degli esempi della bellezza italiana. Mai dovuto respingere qualche avance? «Non è successo. Piuttosto mi sono trovata a ricevere molti complimenti per l'eleganza "made in Italy". Quanto ai corteggiatori... non c'è confronto. Gli uomini italiani sono infinitamente più bravi di tutti gli altri. Non solo sono più "machi", ma sanno benissimo come far felice la donna che loro interessa. Con le donne gli italiani sono i migliori in assoluto».

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