L'horror-parodia unisce la famiglia
UN FILM da vedere con tutta la famiglia secondo la più classica tradizione della Walt Disney che per l'occasione ha stretto un'alleanza con Eddie Murphy. Sembra una sfida questo «La casa dei fantasmi» che non vuole proporre nulla di nuovo ma riesce a catturare l'attenzione per un'ora e mezzo di spensierato divertimento. Nel cocktail sapientemente preparato nello shaker Disney ci sono tutti gli elementi classici del film horror: una casa tetra e monumentale persa in una foresta; un cimitero con tombe, lapidi e cappelle tra le quali soggiornano coloratissimi fantasmi e poi ci sono i morti viventi, le porte che si aprono da sole e i passaggi segreti. Il risultato è un horror-divertente che mette d'accordo grandi e piccini. Attenzione però: per i più piccoli, con meno di 7-8 anni, potrebbe risultare un po' spaventoso. Sta ai genitori decidere se si hanno dei figli più «coraggiosi» o impressionabili. Eddie Murphy è il simpatico agente immobiliare Jim Evers, buon padre anche se per il lavoro trascura un po' la famiglia. E sarà proprio nella speranza di concludere un affare che si troverà in una situazione inattesa. Dovrà salvare la bella moglie Sara e i due figli Megan e Michael di (più o meno) sedici e tredici anni. La «chiave» di tutto è proprio una chiave che permetterà di svelare un mistero e scongiurare ogni pericolo. A dare aiuto al protagonista, oltre alla famiglia, un maggiordomo e una governante molto particolari e una sibilla chiusa in una palla di vetro. Murphy non si smentisce e sfodera lo smalto di sempre nell'affrontare il veramente spettrale Terence Stamp. Bravi i due bambini: Aree Davis e Marc John Jefferies. Calcano la scena con la sicurezza di vecchi interpreti shakespeariani. Ma «La casa dei fantasmi» non è solo un film, in ossequio a un'abitudine ormai consolidata il percorso avventuroso della famiglia Evers è anche un videogioco e poi ci sono i gadget: cappellini, orologi, penne per fare felici i fan di quella che si annuncia già come la moda di primavera.