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RILEVAZIONE DELL'OSSERVATORIO DI STRASBURGO

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Cinema, la crisi è europeaPersi 46 milioni di spettatori nel 2003 (-4,9%). In Italia calo più contenuto (-1,9%)

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I dati, pubblicati dall'Osservatorio audiovisivo europeo di Strasburgo, indicano che in Europa, dal 2001, si assiste a un'emorragia di presenze che nel 2003 ha fatto segnare i livelli più preoccupanti: -4,9% rispetto al 2002 con un calo da 936 a 890 milioni di spettatori. In Italia il fenomeno è meno marcato che nel resto d'Europa, ma fa comunque registrare un -1,9% delle presenze nelle sale cinematografiche, con circa 2 milioni di biglietti in meno staccati nel 2003. Nelle sale italiane si è passati da 111 milioni di spettatori nel 2002 a 109 milioni nel 2003. I paesi che pagano il dazio più salato al calo delle presenze sono la Germania (-9,1%), la Francia (-5,6%) e la Gran Bretagna (-4,9%). In particolare Berlino registra circa 15 milioni di presenze in meno, Parigi 10 milioni e Londra 9 milioni. Le sale sono sempre meno piene anche nei paesi in via di adesione all'Ue, con sensibili diminuzioni soprattutto in Estonia (-18,2%) e in Polonia (-13,9%). Nel 2003 è rimasta stabile la quota di mercato dei film nazionali diffusi nelle sale dei paesi europei, anche se si registrano livelli sensibilmente più bassi rispetto al boom del periodo 2000-2001. La Francia mantiene la guida della classifica europea: nel 2003 il 34,8% dei film diffusi nelle sale transalpine erano francesi (nel 2002 il 35%). Al secondo posto si piazza la Danimarca (25%), e al terzo l'Italia, paese in cui nel 2003 i film nazionali nelle sale hanno rappresentato il 21,8% del totale (nel 2002 erano il 22,2%). L'incremento più significativo del numero di biglietti staccati per una produzione nazionale si registra in Germania, con un balzo dall'11,9% al 17,5%. Alla base del successo del cinema tedesco c'è soprattutto la pellicola «Good bye Lenin», vista in Germania da 6,4 milioni di spettatori. Il film è stato in assoluto la pellicola europea di maggior successo nel proprio paese di produzione. L'Osservatorio audiovisivo europeo è stato creato nel 1992 nel quadro del Consiglio d'Europa di Strasburgo. Il suo compito è la raccolta e l'esame delle informazioni fornite dai paesi europei e dalle organizzazioni delle industrie cinematografiche nazionali (per l'Italia Siae, Anica e Cinetel).

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