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di GIAN LUIGI RONDI LAUREL CANYON, di Lisa Chodolenko, con Frances McDormand, Christian ...

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Vi approdano due fidanzatini molto per bene, Sam psichiatra, Alex laureanda in scienze naturali. Li ha invitati la madre di lui, Jane, celebre discografica, che lascia loro la sua sontuosa villa con piscina perché sta per partire con il suo gruppo. Se non che la sua partenza essendo stata ritardata per ragioni tecniche, Sam ed Alex si ritrovano a dover convivere con gente con cui non hanno nulla da spartire perché tanto loro sono morigerati e seri tanto gli altri sono scapestrati e sregolati, dediti all'alcool e alla droga: a cominciare da Jane che esibisce un amante molto più giovane di lei. Quel disordine, però, è così contagioso che Alex non tarda a farvisi coinvolgere, non solo tradendo Sam con l'amante di Jane, ma cedendo persino alle seduzioni di quest'ultima, dichiaratamente bisessuale. Mentre Sam, dal canto suo, finirà per concedersi una scappata sentimentale con una collega. Senza insistere troppo, però, nessuno dei due, tanto che alla fine i fidanzatini rientreranno in quella norma da cui erano usciti solo temporaneamente. Ha scritto e poi rappresentato questa commediola una regista, Lisa Cholodenko, che pur tenendosi alle convenzioni, ha cercato di sveltirle citando un po' negli schemi narrativi «Il laureato» di Nichols, qua e là ribaltandoli. Non è andata però mai oltre un intreccio sentimentale solo in apparenza trasgressivo. Con modi non sempre spigliati. Li riscatta un po' la presenza, nelle vesti di Jane, di un'attrice non più giovane, Frances McDormand, molto attiva nel cinema dei fratelli Coen e non solo perché moglie di uno dei due: asciutta, incisiva, scavata, non fa troppo rimpiangere Anne Brancroft che aveva una parte simile nel «Laureato». Di fronte a lei Christian Bale e Kate Beckinsale, Sam e Alex, faticano a tenerle testa.

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