Dalla Finlandia alla Sicilia con dolore
La regista Ciccone propone una commedia sull'emancipazione
La descrive così, Anne Riitta Ciccone, la storia che ha voluto raccontare nella sua ultima e seconda pellicola dal titolo «L'amore di Màrja», girato tra la Sicilia e Cinecittà (i paesaggi finlandesi sono stati ambientati sulla Sila), da venerdì nelle sale. La trentaseienne regista italo-finlandese, una laurea in Filosofia con una tesi su L'Estetica di Freud, balzata qualche anno fa all'attenzione del pubblico festivaliero di Cannes con il surreale «Le sciamane», torna con una commedia molto vicina alla sua esistenza di donna nata ad Helsinki e vissuta in Italia. Tratto da una commedia teatrale della stessa autrice, «Amarsi da pazze», opera segnalata al Premio Idi Autori Nuovi 1995, il film narra il calvario nel quale è costretta a vivere Màrja (l'attrice finlandese Laura Malmivaara molto nota ed apprezzata nel suo Paese), giovane ex hippy finlandese, che si ritrova a vivere nel paese del marito siciliano (Vincenzo Peluso inteprete di «La Repubblica di San Gennaro») insieme alle due figlie, subendo soprusi e maldicenze. «Marja è vittima dei luoghi comuni e del pregiudizio perchè «straniera», e nessuno fa mai passi decisivi per favorire il suo inserimento nella nuova realtà così diversa da quella d'origine - continua la regista - L'ho voluto dedicare a mia madre Merja Ritta, perchè come la protagonista l'ho vista passare dai vestiti a fiori che indossava nella grande casa di legno in Finlandia, agli abiti sempre più dimessi di un sogno che si infrangeva». Qui si parla di una vicenda legata agli anni '60/'70, forse datata rispetto all'attuale condizione femminile? «Abbiamo fatto una anteprima a Messina - risponde il produttore Francesco Torelli - Posso assicurare che la gente del posto ha espresso la netta convinzione che i pregiudizi persistono ancora». La stessa Ciccone ritiene che in Italia la lotta delle donne per l'eguaglianza sia ancora in alto mare. «Anche da noi c'è un programma simile a «La ruota della fortuna», senza però signorine in costume, semisvestite, che la animano - afferma Laura Malmivaara - Curiosamente da voi emancipazione vuol dire femminismo, mentre nel mio Paese è la normalità. In Finlandia il presidente della Repubblica è una donna, come peraltro metà del Parlamento». La Ciccone, comunque sta già pensando alla sua prossima opera. Il titolo sarà «Il migliore dei mondi», un rapporto irrisolto tra un padre ed una figlia, ambientato nella Capitale. (Nella foto: Laura Malmivaara con le piccole Erika e Annika Lepisto)