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di CLAUDIO GUIDI LA CHIESA cattolica, quella protestante e la comunità ebraica tedesche ...

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La condanna della pellicola è arrivata con un comunicato congiunto sottoscritto ad Hannover dal presidente della Conferenza episcopale, Cardinale Karl Lehmann, dal presidente delle Chiese evangeliche, Wolfgang Huber e dal presidente della comunità ebraica Paul Spiegel, i quali hanno dichiarato che il film di Gibson «rischia di far risorgere i pregiudizi antisemiti». Ciò appare particolarmente grave proprio di fronte alle crescenti tendenze antisemite che si stanno manifestando in Europa». Il tutto mentre il Vaticano aveva giudicato nei giorni scorsi "politicamente correta" la pellicola di Gibson. «Respingiamo in maniera decisa la tesi di una colpa collettiva del popolo ebraico», hanno aggiunto i tre alti esponenti delle rispettive comunità religiose, secondo i quali «i rapporti tra cristiani ed ebrei sono improntati oggi ad un mutuo rispetto». Lehmann, Huber e Spiegel hanno definito poi «estremamente insopportabile» la rappresentazione della violenza in molte scene del film. Nelle 18 sale berlinesi in cui il film è in programmazione non si è registrato un particolare affollamento di pubblico, mentre il portavoce della società che le gestisce, ha dichiarato che «ci sono stati spettatori che hanno pianto durante la proiezione, mentre molti altri guardavano da un'altra parte o si sono coperti gli occhi con le mani per non vedere le scene più brutali». Diverse persone hanno abbandonato la sala durante la proiezione del film. Una lancia a favore del film di Gibson la spezza, invece, la Chiesa ortodossa russa che dà il suo placet alla «Passione», un film che considera degno di essere visto dai fedeli russi e nel quale non scorge tracce di antisemitismo. Il giudizio è stato reso noto da una commissione di esperti che fa capo al Patriarcato di Mosca. La commissione ha concluso che «il film di Gibson è un'opera d'arte elevata» e merita elogi per aver proposto «una nuova interpretazione cinematografica del soggetto evangelico». Un film che la Chiesa ortodossa ritiene «opportuno mostrare sugli schermi della Russia».

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