Le più famose trasmissioni tv approdano sulle pagine della sezione sportiva della Treccani Il Processo dalla rissa all'enciclopedia
Nel capitolo dedicato a «Sport e televisione», scritto dal critico Aldo Grasso, ampio spazio viene infatti dedicato a come negli anni sia cambiato il modo di raccontare lo sport. E soprattutto sono segnalati i personaggi che hanno contribuito a rinnovare, in maniera significativa, il tema dello sport in tv: Fabio Fazio con «Quelli che il calcio», Aldo Biscardi con «Il processo del lunedì» e la Gialappa's Band con «Mai dire gol». Se infatti agli esordi della televisione, lo sport veniva trattato come un'entità autonoma, dotata di proprie regole e linguaggi, a partire dalla metà degli anni Settanta, con l'avvento della neotelevisione, si registra - sostiene la Treccani - oltre all'aumento vertiginoso delle ore di trasmissione, un vero e proprio ribaltamento dei rapporti che culminerà con la grande fortuna del talk-show costruito intorno al tema sportivo. Modello per eccellenza di questo nuovo modo di fare televisione è stato, a partire dagli anni Ottanta, secondo l'opera enciclopedica dell'Istituto Treccani, il «Processo del lunedì» di Aldo Biscardi, prototipo del calcio parlato e di un nuovo approccio allo sport che si allarga alla gente comune, ai giornalisti e ai dirigenti. «Il Processo - sottolinea Aldo Grasso - appare come la consacrazione in uno spazio istituzionale delle discussioni e polemiche da bar. Nell'arringa creata dal conduttore, giudice super partes, i protagonisti del dibattito, giornalisti sportivi, allenatori, giocatori, esponenti del mondo dello spettacolo e poi un'umanità varia, con la gradita presenza di una rappresentante avvenente del gentil sesso, danno vita a una discussione che immancabilmente approda alla lite». Altre due trasmissioni trovano ampio spazio nel capitolo Sport e televisione del nuovo volume dell'Enciclopedia dello Sport: «Quelli che il calcio...» e «Mai dire gol». Con il programma di Fabio Fazio, partito nel 1993, si apre il salotto calcistico alla casalinga, all'intellettuale, al religioso, cioè all'individuo qualunque in un'operazione di parodia dello sport parlato più serio che si ammanta di toni specialisti e magniloquenti. «Con le sue maschere televisive e macchiette (l'inviata Suor Paola, il giornalista sportivo Idris Sanneh, l'ex ministro delle Finanze Barucci e tanti altri) Fazio coinvolge i non calciofili in un talk-show che si ibrida con il varietà. L'andamento delle partite - sottolinea Grasso - è tenuto costantemente sotto controllo, ma diventa diversivo, momento di interruzione delle gag e delle rubriche settimanali». In una simile direzione, ma in senso più spiccatamente comico, si muove anche «Mai dire gol», iniziato nel 1990. «La trasmissione della Gialappa's Band - scrive Aldo Grasso - ha l'obiettivo dichiarato di irridere non solo le imprese dei calciatori e gli errori arbitrali ma anche i comportamenti di chi vi sta intorno e parla di calcio: cadute di stile di presidenti e allenatori a fine partita, gaffe, strafalcioni, discorsi approssimativi, estemporanei di chi parla nel tubo catodico». R. T.