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Con Twain all'assalto dei parrucconi conformisti

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Perché è simpatico, brillante ed è in grado di insegnare un bel po' di cose al re, ai cavalieri della Tavola Rotonda... Il film è del '49: diretto da Tay Garnett, affianca agli occhi ceruleo-sognanti di Crosby quelli sfavillanti di femminilità di Rhonda Fleming. E nel cast ci sono fior d'attori come William Bendix e Sir Cedric Hardwicke, tipi che danno il tono giusto anche alla storia più assurda. Tutta da vedere, dunque, la pellicola hollywoodiana. Anche per confrontarla con l'omonimo romanzo di Mark Twain, scritto nel 1889. E cioè quando Samuel Langhorne Clemens (questo il vero nome del papà di Tom Sawyer ed Huckleberry Finn), cinquantaquattrenne, non guardava più al mondo con l'ottimismo di un tempo. Prima la vocazione era quella ardimentosa del pioniere, con in corpo la frenesia vitale e propositiva del Nuovo Mondo: insomma, forza ragazzi, andiamo all'assalto dei parrucconi conformisti. E magari attingendo alle enormi risorse della fantasia creatrice, dell'energia scanzonata, ma comunque propositiva, di cui i cosiddetti «cattivi soggetti» sono provvisti. E meno male perché, per Twain, questi meravigliosi «tipacci» dal cazzotto facile e dal cuor d'oro rappresentano l'anima e il sangue dell'America. Ma ecco che in questa colorita modernità capita di avvertire come un retrogusto di passato: c'è qualcosa che non va, qualche incrostazione che impedisce il libero sguardo sull'avvenire. È con il presente, allora, che dobbiamo fare i conti? Twain è amareggiato per le pesanti catene che ci impacciano i movimenti, ma non si mette a far prediche. Gli piace graffiare, invece: e quando l'amarezza va all'assalto della mediocrità quotidiana, della corruzione, della superstizione, diventa denuncia. Proiettato in un assurdo che poi tanto assurdo non è, in una colorita mescolanza di maghi e cavalieri, tra generosi progetti di modernizzazione, tetre resistenze passatiste e castali, l'americano di Twain ci porta a spasso tra ipotesi di passato e progetti di futuro perché impariamo a vivere meglio il presente.

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