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AMAMI SE HAI IL CORAGGIO, di Yann Samuell, con Guillaume Canet, Marion Cotillard, Thibaut Verhaeghe, ...

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..Un paradosso, una scommessa macabra, ma anche una commedia tutta guizzi colorati, ora festosi, ora sarcastici, ambientata in Belgio da un esordiente francese, Yann Samuell. Si comincia con un bambino e una bambina che, per gioco, s'impegnano a compiere via via tutte le azioni, anche le più spericolate, che stabiliscono di pretendere l'uno dall'altra. Cresciuti, anche se le loro strade si dividono — uno è sposato con moglie e figli, l'altra ha un amante fisso — tornano spesso ad incontrarsi per continuare il gioco che, con gli anni, si è fatto sempre più difficile e in più momenti anche perverso. Finendo per innamorarsi reciprocamente, nonostante gli altri loro amori di sfondo, senza però riuscire mai a dirselo: sia perché sempre presi dal loro patto sia per una singolare reticenza condivisa da entrambi. Fino al momento in cui, appunto, ci riusciranno. Ma solo quando moriranno insieme... La conclusione nera non toglie però il colore a tutto quanto la precede perché il regista, con un passato di illustratore, si è sbizzarrito quasi ad ogni pagina non solo inventando per i due contendenti giochi sempre più ostici da portare a termine (anche se spesso sono buffissimi, come baciarsi sul tetto di un'auto nel traffico) ma poi li ha rappresentati con immagini tra il kitsch e il naïf sempre di molta efficacia figurativa (quella cacciata di Adamo ed Eva dall'Eden come possono immaginarsela dei bambini...). Collegandole fra loro con ritmi briosi e maliziosi, a volte perfino troppo accesi. Gli interpreti lo seguono, un vero quartetto matto. G. L. R.

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