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Mel Gibson rapito dalla vicenda di Alessandro Orsini, accusato ingiustamente di uxoricidio

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Lo psico-thriller all'italiana conquista il divo di Arma Letale

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Nessuna liason da consegnare alle cronache rosa: l'interesse dell'attore americano è tutto per un libro che il deputato di Forza Italia, presidente della commissione parlamentare per l'Infanzia, scrisse nel lontano 1985 e che rilegge la storia (vera) del principe Alessandro Maria Orsini, accusato ingiustamente di aver ucciso la moglie e rinchiuso per trent'anni in una cella di Castel Sant'Angelo. «Storia di un processo per uxoricidio» è un vero e proprio giallo che contiene spunti di lettura estremamente variegati. Pubblicato da una piccola casa editrice, «Il Ventaglio», entrò in finale al Premio Strega. Da una parte la vicenda storica, che la Burani ha potuto approfondire leggendo la comparsa della Difesa nel processo contro Orsini, dall'altra le emozioni del principe, io narrante talvolta amaro. Ma come ha fatto la parlamentare originaria di Roma e da sempre residente a Terracina a catturare l'attenzione di Mel Gibson? E' presto detto. Il deputato di Forza Italia ha da anni una grande amicizia con Claudio Sorrentino, voce italiana di Gibson e di tante altre star (nel 1975 doppiò il Richie Cunningam di Happy Days). E' stato Sorrentino a far leggere al divo dagli occhi azzurri uno stralcio di «Storia di un processo per uxoricidio». A Gibson è piaciuto tanto che ha chiesto di poter leggere l'intero volume. Detto e fatto. Il libro è stato tradotto interamente in inglese e consegnato all'attore californiano. Mel Gibson, star di «Arma Letale» e più recentemente regista di «The Passion» è un cultore dei grandi romanzi storici e sembra che anche i suoi connazionali stiano riscoprendo il fascino di questo genere letterario. Maria Burani ha già contatti con una famosa casa editrice: l'idea è quella di pubblicare il romanzo negli Stati Uniti e di ristamparlo in Italia. Ne uscirà fuori un film, magari proprio con Gibson protagonista? L'autrice sorride e non si sbilancia: «Staremo a vedere» dice. Di certo c'è che proprio stasera Maria Burani incontrerà Claudio Sorrentino, artefice di questo eccellente contatto. La vicenda di Alessandro Maria Orsini, principe, grande di Spagna e generale asburgico si consuma nelle atmosfere brumose del 600. Nel 1636 aveva sposato la duchessa Anna Maria Caffarelli e contemporaneamente stretto una relazione intensa con la marchesa Maria Gonzaga. La sua vita scorreva vivace fra complicate trame politiche ordite da nobili ambiziosi quando fu catturato dalla polizia pontificia e processato con l'accusa di uxoricidio. La principessa sua consorte era stata trovata senza vita nel suo letto. Forse sgozzata. Fu rilasciato dopo trent'anni di detenzione ed incomprensibilmente cancellato dalla storia ufficiale. L'enigma che ruota attorno alla figura ed al destino di Alessandro Maria Orsini lascia intatti interrogativi impossibili da chiarire. E' tutta qua la bravura della scrittrice Burani. Tuffandosi con grande rigore stilistico nelle pieghe della storia inusuale di un principe e dei suoi misteri, l'autrice riesce a consegnare al lettore un prodotto di grande caratura narrativa in cui l'analisi storica si sposa con la costruzione romanzesca attraverso la ricostruzione emotiva dei personaggi. La Burani entra nella vita del principe Alessandro Orsini e di Anna Maria, la moglie morta in circostanze drammatiche, con la grazia ed il piglio di un osservatore attento e sempre partecipe. Gli «ingredienti» per piacere al grande pubblico ci sono tutti in questo libro: un matrimonio che non funziona, una morte inspiegabile, un processo controverso e appassionante. Un moderno thriller di altri tempi. Di quelli che piacciono tanto ad Hollywood.

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