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UNA PERFORMANCE che simula una rapina, con due ballerine nei panni di Eva Kant e Cat Woman, colorerà ...

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Oltre al «colpo grosso» sabato 13 Marzo, dalle 12 alle 20, il nuovo atelier del gioielliere, in via di Monserrato, che in futuro promette di ospitare anche mostre d'arte e sfilate di moda, presenterà la nuove collezioni di gioielli Salini. L'atelier è stato arredato personalmente dal designer con un certo sfarzo, pensando alle illustri clienti che nè varcheranno la soglia tra qualche tempo: sinuose boiserie e foglia d' argento, rubate ai transatlantici d' inizio secolo, ferro per le porte e le cuvette che affacciano su uno dei più belli tra i giardini segreti romani, resina dorata ad effetto sabbia del deserto per pavimenti e soffitti, velluto e cristalli, ma anche mobili e oggetti decò, come il grande trumeau e i divani color seppia. Fabio Salini ha congegnato questo scrigno prezioso, disegnandone ogni dettaglio, ricercando ogni pezzo antico perchè lo spazio esprimesse la mescolanza dell' antico e del nuovo, come accade nelle sue collezioni. Si chiama «Vertigo», la nuova linea più preziosa per pietre e lavorazioni, giocata sull'idea rotonda del vortice. «Telai» sono le alte polsiere in stecche d'oro bianco che imprigionano perle o grani di cristallo di rocca e pietre, sospese sul braccio. «Briolè» in leggere catene d'oro bianco a maglie larghe con lunghi quarzi pendenti e sfaccettati in colori pastello o bianco e rosa con l' onice. «Les cahioux» sono choker a uno o due fili degradanti in quarzi colorati, giade, agate legati tra loro da snodi di perle e oro.

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