ELENA Sofia Ricci, «Orgoglio» con tanto orgoglio? «Certamente sì.
Un vero e proprio colossal con il quale la Titanus festeggia i cento anni della sua nascita. È ambientato nello stesso palazzo Gigi di Ariccia in cui Visconti girò il suo Gattopardo. E poi il soggetto di Maria Venturi è davvero coinvolgente». Una vera e propria storia d'amore? «Non solo ma soprattutto. È la storia d'amore tormentata tra Anna, io figlia dei marchesi Obrofari e Pietro un contadino che ha fatto fortuna in America. Non si può non essere complici di questa storia. Quaranta settimane di riprese. Una troupe di oltre duecento persone. Centocinquanta location. Più di duecento attori dei quali trenta i protagonisti e quattromila le figurazioni, trecento ballerini e tanti musicisti coinvolti». L'amore che lei vive con suo marito Stefano Mainetti è un amore musicale? «Stefano Mainetti mio marito ha scritto le musiche di Orgoglio. È una persona eccezionale. La mia vita con lui è davvero una piacevole musica. Sono fiera di averlo sposato. Lo rifarei sempre ogni giorno. Ho sofferto molto per amore. Ma l'amore quello vero insegna anche a vivere. La mia vita voglio viverla in profondità». Attrice, con la passione per la danza? «Da bambina ho frequentato tanto la danza e volevo sinceramente fare la ballerina. Comunque la danza è stata anche una terapia per i miei piedi». Chi l'ha incoraggiata a fare il mestiere di attrice? «Tutta la mia famiglia mi è stata vicina. I miei nonni mi hanno sempre incoraggiata a intraprendere questa carriera. Nonno Leonardo e nonna Angela pensavano davvero che sarei riuscita ad affermarmi per il mio temperamento forte e debole allo stesso tempo. Sono stati i miei grandi sostenitori. Purtroppo non hanno avuto la gioia di assistere a tutta la mia carriera». Ama la danza ma è cresciuta con la musica? «Sì ho vissuto molti anni della mia adolescenza con la musica dei Beatles, di Steve Wonder, dei Queen, dei Police, dei Genesis, di Patty Smith. Grande passione per Fabrizio De André, Lucio Dalla e Gianni Morandi». Ha vinto più premi, aiutano la carriera di un'attrice? «Certamente sì ma non son tutto. Ho ricevuto i David di Donatello, i Ciack d'Oro un Nastro di Argento, un Ennio Flaviano un Globo d'Oro. Ma fare l'attrice è davvero il più bel premio che la vita potesse regalarmi». Altri regali? «Mia figlia Emma. È forse il regalo più bello di tutta la mia vita. Mi considero comunque una fortunata». Le capita spesso di aver voglia di cambiare? «Sono a volte discontinua la voglia di cambiare mi allontana sempre da un ruolo fisso. E proprio questo forse è una strategia vincente per il mestiere di attrice. Sono convinta che l'attrice può vivere più vite su di un set. Ma la mia vita di donna è stata è e sarà sempre la stessa. Coerente e con principi e valori tradizionali».