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Celentano, show a costo zero

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Tanto inatteso, quanto gradito dopo la valanga di rifiuti di boicottaggi messi in opera dai signori del disco che non tolleravano un festival senza la loro invadente presenza. Renis aveva sfidato Celentano: «Se sei quello che io ricordo comportati coerentemente e vieni al festival». Un modo per dire al "molleggiato" in modo elegante: «Dimostra che non sei un cagasotto». E Celentano (il cui avvocato Giorgio Assumma ha fatto sapere che non ha ricevuto alcun compenso) ha raccolto la "sfida" del vecchio amico, mettendo una pietra sopra alle polemiche. E, raggiunto in fretta l'accordo, il direttore generale Cattaneo si è speso in questi ultimi due giorni proprio per dare un contributo a una kermesse che sembrava perdere irremidiabilmente colpi. Proprio una telefonata di Cattaneo venerdì notte, dopo la fine di «Porta a porta», è risultata decisiva. Ieri alle 14.30 Celentano ha richiamato Cattaneo per dirgli che era in viaggio verso Sanremo. In nome della lunga amicizia con Renis il Molleggiato ha smentito se stesso, visto che sul Corriere della Sera di domenica 29 febbraio aveva spiegato perché non aveva alcuna intenzione di ripresentarsi sul palco dell'Ariston, seppur come ospite. Così Renis, la Ventura e Cattaneo sono andati a riceverlo. Poco tempo per provare, molto affidato al caso, all'inventiva del momento. Ma quello che interessava all'organizzazione, galvanizzata dai dati di ascolto della vigilia, era quello di segnare un colpo. Ed è andato a segno. A dire il vero qualche indiscrezione c'era già stata nei giorni scorsi. Era stata vista Claudia Mori, moglie del molleggiato, aggirarsi a Sanremo nella notte. La giustificazione della visita era abbastanza convincente: nessuna trattativa segreta, in gara c'è Veruska che fa parte del Clan. Le indiscrezioni si sono accavallate ma non solo non c'è stata alcuna conferma, ma troppo forte era sembrata la polemica pubblica per essere superata in poche ore. Invece il miracolo c'è stato. E a dire il vero Renis ci ha sempre creduto. Ha continuato ad annunciare che il superospite ci sarebbe stato, e sarebbe stata una vera sorpresa. Promessa mantenuta e lui, Adriano, ex rocker imitatatore di Jerry Lewis celebrato l'altra sera dal DJ Francesco con un remake di «24 mila baci» (nel lontano '61, presentato con Little Tony, segnò il debutto del "Molleggiato" al festival) e che mancava in televisione da tre anni: l'ultima apparizione risale al 2001 quando, affiancato da Asia Argento, presentò «125 milioni di cazzz...», è salito sul palco alle 22.15, preceduto da un confronto sincero o anche polemico sulle difficoltà incontrate tra la Ventura e Renis. È il direttore artistico che si sfoga dopo sei mesi di attacchi e il tradimento degli amici. Ma non quello di Celentano che entra in scena. È un abbraccio generale. Poi continua la discussione avviata sulle difficoltà. Celentano si inserisce. «Sono venuto qui esclusivamente per dire che il Festival di Tony Renis mi è piaciuto molto - spiega Celentano. Il Festival mi è piaciuto. È la prima volta che lo guardo fino alla fine». E la discussione va avanti a ruota libera. C'è la polemica con chi ha organizzato il controfestival e contro chi ha accusato Renis di amicizie pericolose («Anch'io ho amicizie pericolose»). E crea tensione quando contesta i collegamenti con i carabinieri e i militari impegnati nelle operazioni di pace. Di chi l'idea? Non mia, risponde un po' impacciato Renis. E non certo mia, assicura anche la Ventura. E allora di chi? E la Ventura indica con gli occhi la prima fila dove siedono Cattaneo e Del Noce. Imbarazzo generale. Poi Simona ci mette una pezza. Vogliono far cantare Celentano, e lui trova da ridire sull'acustica dell'Ariston, altra critica. Poi alla fine canta. Un rock'n'roll che Renis e la Ventura ballano e tutto finisce in gloria. Anzi, al ristorante dove Celentano va a cena con Cattaneo e il suo consulente Gianmarco Mazzi, poi raggiunti dallo stesso Renis. Che gli ha subito detto: «Mi hai

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