E adesso Renis può tentare nuove strade professionali
Quest'anno però, oltre che per Gnocchi e la Ventura, è facile prevedere che anche per il direttore artistico arriveranno fiumi di proposte lavorative. Pare anzi che Renis stia già decidendo come riciclarsi, visto che grazie alla sua ecletticità c'è un gran numero di mestieri per cui è sicuramente tagliato. Eccoli: Direttore responsabile di strategie marketing. Renis ha dimostrato indiscutibili doti di intuito e lungimiranza. Ha capito che per battere la concorrenza era indispensabile svecchiare la rassegna, per cui la sua geniale strategia è andata nella direzione di trasformare Sanremo nel Festival dei giovani e per i giovani. Per questa ragione Renis, ha avuto la felice idea di abbassare l'età media dei concorrenti selezionando, tra gli altri, un emulo di Jovanotti, il Dj Francesco. Ieri sera il Festival è stato sonoramente sconfitto dal Grande Fratello che, come tutti sanno, in questa edizione ha subito solo una modifica: l'età media dei concorrenti è stata notevolmente alzata col risultato che i giovani, ieri sera, anziché attendere l'ingresso sul palco dell'emulo di Jovanotti, hanno atteso l'uscita dalla casa di colui che è stato ribattezzato dalla Gialappa's Anzianotti. Il pr. Renis ha una fitta rete di conoscenze internazionali che sono tornate utilissime al Festival. Come risaputo, tutti i grandi ospiti stranieri venuti a Sanremo hanno accettato di partecipare alla rassegna solo in virtù della stretta amicizia con Tony. Tutti eccetto Dustin Hoffman. L'attore americano infatti, aveva incredibilmente detto no a Renis il quale commentò il rifiuto così: «Nonostante le mie amicizie a Hollywood e le mie innate capacità di persuasione, non sono riuscito a convincere l'amico Dustin, ma del resto è uno che si concede pochissimo». Hoffman è stato convinto due giorni dopo dal figlio undicenne di un croupier del Casinò di Sanremo via sms col seguente messaggio: «Dustin 6 forte! Xchè non vieni a Sanremo che c'ho una madre cuoca che fa del pesto buonissimo?» Il direttore d'orchestra. Tony Renis ha annunciato per giorni e con un tono tra il mistico e l'enfatico la presenza, venerdì sera, di Francesco Cafiso, definendolo «il Mozart italiano». Una violinista dell'orchestra di Sanremo gli ha fatto gentilmente notare che Mozart suonava il piano e che Cafiso è un sassofonista jazz, ma lui ha replicato seccato: «Lei pensi a suonare la sua chitarra elettrica e non si intrometta in questioni che non la riguardano». Il veggente. Dopo un appassionato discorso che Renis ha chiuso con la profetica frase: «Mi sono battuto per portare la cultura a Sanremo!», Simona Ventura, rispondendo ad un giornalista, ha affermato: «Non commenterò i dati auditel se non alla fine, quando potrò fare un consunto degli ascolti». Prima che la presentatrice dichiarasse: «Potete andare, la circonferenza stampa è sciolta», Renis ha preso la parola e ha liquidato i giornalisti in tutta fretta. Il comico. Dopo che Flavio Cattaneo ha sentito con le sue orecchie Tony Renis fare affermazioni del tipo: «Il mio amico Gregory Peck sarebbe qui se non fosse morto!» o anche «Emanuele Filiberto doveva venire ma purtroppo ha problemi di calcificazione all'osso del braccio», ieri, dietro le quinte dell'Ariston, tra le ore 20 e le 21, poco prima dell'inizio di Zelig sulla rete avversaria, il direttore generale ha preso in seria considerazione l'idea di mandare in onda i monologhi di Renis contro quelli di Gabriele Cirilli.