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di SELVAGGIA LUCARELLI MI SI perdoni il tono leggermente dimesso dell'articolo di oggi, ...

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Nell'illustrare la sua ultima fatica discografica infatti, ovvero il cd dal promettente titolo «Bella di padella», la conversazione è inevitabilmente scivolata sulla ricercatezza musicale di alcuni pezzi contenuti nel disco quali ad esempio «Voglio una tipa» e sulla complessità di alcune strofe di «Era bellissimo». Particolarmente impenetrabile il significato del seguente passaggio: «Tu eri l'ape io ero il miele, panna sul budino, foto sopra il comodino, fresca brezza del mattino, il primo squillo sul telefonino». Un pezzo difficile (come del resto lo sono tutti i pezzi prodotti da quel gran temerario di Claudio Cecchetto), che difficilmente conquisterà il grande pubblico, ma che ha messo senz'altro d'accordo la critica più esigente, nel senso non c'è un solo critico che non esiga tassativamente il ritiro immediato del dj Francesco dal Festival di Sanremo. Fortunatamente, la conferenza stampa mattutina con Fabrizio Del Noce, Bruno Vespa (nella foto) e Simona Ventura ha avuto toni decisamente più leggeri. Nonostante i dati d'ascolto non proprio incoraggianti infatti, il clima era sereno e le facce dei protagonisti distese e rilassate. Il direttore di Raiuno, a proposito del calo d'ascolti, ha elencato le seguenti validissime motivazioni: a) la controprogrammazione è stata imponente. b) la partita dell'Inter ha scippato al Festival una grossa fetta di pubblico lombardo. c) Elisa di Rivombrosa ha scippato al Festival una grossa fetta di pubblico meridionale. d) la pubblicità dei pannolini Pampers che ha interrotto la televendita di panche per gli addominali su Rete Oro, ha strappato al Festival una grossa fetta di pubblico sotto i tre mesi d'età. e) la replica di uno speciale sulla cucina calabrese su Tele Ambiente ci ha scippato una grossa fetta di pubblico amante della sopressata sott'olio. f) il medley su Tele Tevere delle migliori canzoni di Lando Fiorini ci ha scippato una grossa fetta di aspiranti suicidi. Infine, dovere di cronista mi obbliga a smentire fortemente una serie di notizie infondate che circolano attorno al Festival. Non è vero che nonostante i cantanti si siano ormai esibiti più volte, il pubblico da casa continua a non riconoscerli. Il primo posto (provvisorio) di Marco Masini, il quale ha portato al Festival una canzone originale e non facile, è indice di un pubblico attento e preparato. È il secondo posto di Megane Gale che genera qualche perplessità. Falsissima anche la diceria secondo la quale gli avvenimenti scarseggiano ed i giornalisti sono alla disperata ricerca di notizie di qualsiasi genere. Oddio, un paio di testimoni giurano di aver visto, nel retro del teatro Ariston, Luzzatto Fegiz con gli occhi cerchiati di nero implorare un noto pusher di notizie, Gianfranco Agus de «La vita in diretta», di rivelargli almeno il segno zodiacale della manicurista di Alba Parietti, ma sono stupidi pettegolezzi. Assolutamente false anche le voci secondo le quali gli autori hanno ricevuto l'ordine tassativo dai vertici Rai di non fare alcun riferimento alla politica. Non c'è stato, ad oggi, nessun caso di censura. Oddio, qualcuno sostiene che se ci si munisce di una moneta da dieci centesimi e si grattano le evidenti tracce di bianchetto sulla copertina del cd di Adriano Pappalardo, il titolo «Nessun consiglio» diventa magicamente «Nessun presidente del consiglio», ma anche in questo caso si tratta certamente di illazioni. A domani.

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