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A Dustin scappa la parolaccia. Cortellesi anche ugola d'oro

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HOFFMAN ANCORA PROTAGONISTA

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Il Festival tira le somme, offrendo "il meglio di" in una scaletta in cui tutti i cantanti hanno riproposto un estratto dei brani in gara. Da "Quelli che il calcio" a "tutta la classifica minuto per minuto": Simona Ventura ha aperto le porte della "green room", sorta di confessionale di gruppo (anche se l'arredamento non aveva nulla a che vedere con la casa del «Grande fratello»), per testare gli umori dei cantanti. Per fortuna che a sdrammatizzare c'è sempre Cotogna Cutugna (alias Paola Cortellesi). Mattatore per la seconda serata consecutiva e perfettamente a suo agio nel ruolo di superospite, Dustin Hoffman si è lanciato in un nuovo duetto, mostrando di fare progressi anche con l'italiano. Una parolaccia che ricorda una canzone di Masini e l'arrivo a sorpresa di Stefania Sandrelli sono le carrambate della serata. Alla fine di uno sketch troppo lungo arriva persino un "farei la cacca", un probabile errore di pronuncia di Hoffman raccolto dalla Sandrelli con un "se vuoi andiamo a farla insieme". L'attore hollywoodiano in versione crooner ha poi fatto dimenticare l'incidente di percorso con «Love is here to stay» di Gershwin con l'accompagnamento del vero stakanovista della rassegna, il maestro De Amicis al pianoforte. Superfluo il passaggio di Haiducii, rumena, ma italiana d'adozione. Il suo merito è quello di aver debuttato nella hit parade nostrana con il brano dance «Dragostea din tei», lo stesso che la "coraggiosa" (questo il significato del suo nome d'arte) ha eseguito all'Ariston. Meglio i Neri per Caso in una surreale «Sella la mula», canzone eseguita con la Cortellesi, l'unica cantante fuori gara. Un asinello sul ledwall è lo sberleffo di un'intera serata all'inseguimento del voto ansiogeno. Tim. Pin.

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