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Il Signore degli Anelli si prepara agli Oscar

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Migliore attore, la lotta più appassionante tra Penn, Murray e Depp. Tornano abiti sexy e pedana rossa

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Dove tornano gli abiti sexy delle star e la pedana rossa. Gli Oscar daranno questa notte alla saga de «Il Signore degli Anelli» gli onori dovuti alla colossale realizzazione cinematografica: «Il Ritorno del Re» vincerà la statuetta per il miglior film e Peter Jackson quella per il miglior regista. Qualsiasi risultato diverso da questo sarebbe una immensa sorpresa. Dopo avere conquistato 30 candidature all'Oscar in tre anni (vincendo finora solo premi minori) l'epopea di Frodo e Gandalf ha maturato il diritto, agli occhi di Hollywood, di chiudere in modo regale la sua avventura. Peter Jackson ha facilitato le cose chiudendo il suo trittico con il film più bello della serie. Una pellicola già benedetta dal successo finanziario: «Il Ritorno del Re» ha già superato il miliardo di dollari di incassi nel mondo, una impresa riuscita in precedenza solo al leggendario «Titanic». Chi cerca incertezza nella battaglia per gli Oscar deve guardare ad altre categorie. La lotta più appassionante è quella per il miglior attore, una contesa che sembrava già decisa a favore di Sean Penn, protagonista quest'anno in «Mystic River» e «21 Grammi», ma che è stata improvvisamente riaperta. A sciupare la festa a Sean Penn, giunto alla quarta candidatura ma finora sempre battuto, potrebbero essere due attori protagonisti di ruoli comici: il Bill Murray di «L'Amore Tradotto» e il Johnny Depp de «La Maledizione della Luna Nera». Le previsioni sono state scombussolate dalla continua ascesa nelle ultime settimane delle quotazioni di Murray e dalla sorprendente decisione del SAG, l'associazione attori, di premiare Depp come miglior attore dell'anno. Poichè gli attori costituiscono la quota più importante tra i 5.803 membri della Academy che votano per gli Oscar, la vittoria di Penn non appare adesso così sicura. In campo femminile il trionfo di Charlize Theron appare invece scontato. Anche qui la principale insidia alla favorita viene da un ruolo brillante, quello di Diane Keaton in «Tutto può succedere». Ma la Theron ha dalla sua la sensibilità sempre mostrata dalla Academy nei confronti delle attrici che si imbruttiscono. Due anni fa il meccanismo aveva favorito Halle Berry, l'anno scorso era stata la volta di Nicole Kidman. Oltre a rendersi fisicamente irriconoscibile, ingrassata ed imbruttita, per dare vita alla serial killer Aileen Wuornos in «Monster», la bella Theron ha sfoderato notevoli doti drammatiche. L'Oscar non la tradirà. Un altro netto favorito è Tim Robbins per la sua interpretazione in «Mystic River» di un uomo segnato a vita da una violenza subita da bambino. Per Robbins è la prima nomina ad un Oscar come attore: era stato candidato nel 1995 come regista (Dead Man Walking). Il rivale più insidioso potrebbe essere Benicio Del Toro, protagonista di un ruolo altrettanto drammatico in «21 Grammi». Ma il portoricano ha già vinto il suo Oscar nel 2000 con «Traffic». Per quanto riguarda la migliore attrice non protagonista, la favorita dal pronostico è Renee Zellweger, che ha dominato i premi dell'anno e che è alla terza candidatura consecutiva all'Oscar: nel 2001 per «Il Diario di Bridget Jones» e nel 2002 per «Chicago» (sempre come protagonista) ma è stata finora sempre battuta. Sono in ascesa le quotazioni della iraniana Shohreh Aghdashloo. C'è aria di Oscar anche per Sofia Coppola, candidata a tre statuette come produttrice, regista e sceneggiatrice di «L'Amore tradotto». Poichè le prime due statuette andranno al «Signore degli Anelli», dovrà accontentarsi di quella per la miglior sceneggiatura. Nessun italiano candidato quest'anno. Non accadeva da tempo. La cerimonia della consegna degli Oscar comincerà oggi a Los Angeles alle 17.30 locali (in Italia saranno le 2.30 di lunedì).

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