I CLONI DI MR. BOND

È un romanzo che si snoda sul filo della memoria, quello cui Dante Marianacci ha dato un titolo spiazzante, «I cloni di Mr. Bond» (un enigma da svelare nella lettura), e che ha strutturato in capitoli compiuti, tali cioè da poter essere assaporati come racconti autonomi, ma che nell'insieme ricostruiscono un polittico esistenziale. Quelloa che per Proust era stata la madeleine, capace di risvegliare con una forma e un gesto il vissuto, per Federico, protagonista del romanzo, è il viaggio. Un itinerario che lo allontana geograficamente dalla vita presente, ma che nello stesso tempo lo riavvicina al suo "io" attraverso le tappe nella Mitteleuropa (Praga e Budapest) e nel nord del Vecchio continente (Dublino ed Edimburgo). La trasposizione della famiglia, degli affetti, dei valori nei quali ha creduto e che a volte ha subìto, è raffigurata dai «paesaggi dell'anima», dalle suggestioni letterarie, dalla cultura assimilata sui libri e vivendo la vita in tutte le sue contraddizioni e i suoi compromessi. In questa ricerca riaffiorano le sensazioni, le esperienze e i personaggi del passato. «Troppe volte aveva cercato di fare un bilancio della sua vita, passando in rassegna, come su un grande schermo, i fotogrammi che gli si affollavano nella mente: immagini belle e immagini brutte, immagini vive, vivissime, davanti ai suoi occhi e immagini sfuocate, che si perdevano nella lontananza del pensiero». Nella circolarità del racconto, il viaggio di Federico si chiude lì dov'era iniziato, nell'Abruzzo che gli ha dato i natali, in un piccolo paese nella campagna i cui luoghi, idealizzati e ora cambiati sotto l'incedere del tempo, gli evocano l'infanzia, i primi turbamenti giovanili, l'anelito a una fuga che porta lontano ma da nessuna parte: «non bisogna fuggire da qualcosa ma verso qualcosa», come avverte nell'esergo Sandor Marai. Marianacci disegna con garbo, profondità e «umorismo venato di tristezza» - come scrive Dacia Maraini nella prefazione - il microcosmo di chi si sente cittadino del mondo portando su di sé il marchio caratterizzante delle origini e della propria storia. Da esse Federico trae l'identità e la forza per le sue peregrinazioni alla ricerca di un approdo che non sa quando e dove lo vedrà calare le ancore. Dante Marianacci «I cloni di Mr. Bond» Ed. L'Airone 128 pagine, 10 euro