Stessa storia, stesso mélo: la guerra delle fiction
Sulla scia di «Elisa» si cavalca il boom del feuilleton. Saccà a Del Noce: programmazione poco accorta
Così è stato definito lo scontro frontale tra due nuove fiction in costume, «Orgoglio» e «Le stagioni del cuore», che domenica e lunedì sera vengono schierate, l'una contro l'altra, da Raiuno e Canale 5. È stato Goffredo Lombardo, della Titanus, casa produttrice di «Orgoglio», ad esprimere il proprio dissenso per un'operazione televisiva di discutibile valenza che penalizza soprattutto i lavoratori della fiction. Alla presentazione, ieri, di «Orgoglio», mélo dello stesso genere di «Elisa di Rivombrosa», Agostino Saccà, responsabile di Raifiction, ha ammesso che una poco avveduta programmazione ha consentito al serial appena conclusosi di crescere nel gradimento del pubblico. Immediata la risposta di Fabrizio Del Noce direttore di Raiuno, secondo cui la propria rete non poteva sostituire «Superquark» che nelle prime puntate si contrapponeva ad «Elisa di Rivombrosa», con un altro genere melò, perché la scelta non sarebbe stata in sintonia con la vocazione del servizio pubblico. Toccava alle altre due reti Rai strappare pubblico a Canale 5. E mentre Raiuno si dice certa di intercettare il bisogno di sognare degli italiani, già evidenziato con la storia di Elisa, e di vincere la sfida con la concorrenza, negli ambienti di Canale 5 si sussurra che in caso di insuccesso, «Le stagioni del cuore» potrebbe anche essere spostato in una collocazione infrasettimanale. «Orgoglio», vero kolossal, costato circa 14 milioni di euro, di cui dieci versati da Raifiction, è ambientato nei primi anni del Novecento. Racconta, in tredici puntate, la tormentata storia d'amore tra una giovane marchesa ed il figlio del fattore a cui sono affidate le terre della sua nobile casata. Protagoniste Barbara D'Urso, Elena Sophia Ricci, Enzo De Caro, Paolo Ferrari. «Le stagioni del cuore» è un'altra struggente love story che inizia nei primi anni Quaranta e si conclude trent'anni dopo. Al centro delle dodici puntate l'amore tra due giovani borghesi, interpretati da Anna Valle proveniente da una famiglia di antiche tradizioni e da Alessandro Gassman, appartenente ad un ceto inferiore. La storia si snoda attraverso una serie di drammi personali e sociali. Due prodotti simili destinati ad un medesimo pubblico, si scontrano, dunque in una lotta all'ultimo telespettatore dalla quale potrebbe anche non uscire un vincitore. Una delle ipotesi sul risultato d'audience potrebbe infatti consistere in un'equa ripartizione del pubblico. Al momento "Orgoglio" sembra avere le caratteristiche più simili ad "Elisa di Rivombrosa" pur con il capovolgimento della situazione dei due protagonisti: è infatti una nobile ad amare un plebeo. Gli ingredienti del feuilleton, in «Orgoglio» ci sono tutti, intrighi, passioni, figli nascosti che poi vengono scoperti, tabù e regole dell'epoca. In più vengono rappresentati anche gli avvenimenti dell'epoca, la guerra di Libia, l'emigrazione in America, gli scandali bancari, in una commistione di eventi in cui il reale viene opportunamente sceneggiato. Medesima la chiave di lettura de «Le stagioni del cuore», in cui i trent'anni di vita italiana sono ripercorsi in un continuo alternarsi di colpi di scena dove il trionfo dell'amore dovrà attendere le ultime scene per suggellare l'happy end finale. La sensazione che si respira nell'immediata vigilia dei due esordi è solo una: Canale 5 tenta di ripetere il successo di «Elisa di Rivombrosa» che, dai dati Auditel, è stato visto prevalentemente al Sud Italia con uno share del 45% contro il 25% del Centro Nord. Raiuno spera di strappare alla concorrenza proprio tutti coloro che si appassionarono al melò interpretato da Alessandro Preziosi e Vittoria Puccini.