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MILANO — Henry Miller e le sue donne, Anais Nin e Hune Mansfield, il triangolo amoroso più affascinate ...

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In passerella queste suggestioni si traducono in tailleur fascianti con inserti di lana e pelliccia, casacche molli, abiti vestaglia in garza di lana stampata a motivi tribali, anche dipinti a mano su mantelle di daino. Smoking di sera, ma rielaborati, con il gilet che diventa un abitino, le code tagliate di sbieco, la giacca che perde una spalla o che si allunga da una parte, come un secondo pantalone, ma per una sola gamba. E poi, il capo cult della collezione: la cappa, in frange di pelle, in garza, in velluto, buttata su fuseaux ricamati, fascia da smoking e blusa candida. Ispirata alla Maria Schneider di «Ultimo tango a Parigi», invece, la nuova collezione La Perla, disegnata da Alessandro Dell'Acqua, ricca di echi anni Settanta, il decennio finora più frequentato da questa edizione di passerelle milanesi. Un po' zingara un pò sovversiva, la donna La Perla indossa cappe e giacchine di volpe stampata a macchie, tricottata e intarsiata, punteggiata di piccole piume, buttate su vestitini stampati a fiori con balze di chiffon o pantaloni in velluto ampi in fondo. La sera è percorsa da lacci di strass multicolor, che danno carattere agli abiti in jersey nero, con drappeggi leggeri e spacchi profondi. Ed è ancora anni Settanta da Max Mara, che propone cappottoni quadrettati, pantaloni ampi in fondo, tute intere con cinturina sopra la vita, giubbini di astrakan dalle spalle importanti. Sapore di Canada per Dsquared, che vede protagonista una sexy scalatrice in abiti in jersey con moschettoni e corde da ferrata, abbinati a sandali gioiello con piccole zeppe arrampicaghiaccio. Stampe anche per i tessuti maschili, in chiave metropolitana da Emilio Pucci. Lo stilista Christian Lacroix spiega di essersi ispirato, alla donna milanese, con la sua vita frenetica e la sua passione per i toni scuri. Sal. Esp.

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