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MILANO — Escono da un immaginario megastore dell'usato, e sfilano tra stendini e manichini carichi di ...

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La parola d'ordine è una sola: vintage, una passione che contamina tutto il guardaroba, riprende tutti i decenni, dai Venti ai Novanta, e si mescola con capi sportivi, sneakers e T-shirts. Ispirazione remota per una collezione molto contemporanea, che farà la gioia delle giovanissime, e non solo. Domenico Dolce e Stefano Gabbana si sono divertiti a rifare i pezzi cult del guardaroba dei diversi decenni del Novecento, per poi abbinarli ai trend più nuovi. Così la blusa preziosa anni 20, con pizzi e jais, sfila abbinata ai pantaloni alla pescatora in felpa da jogging, mentre l'abito fiorito e tagliato a sottoveste degli anni Cinquanta diventa contemporaneo con le scarpe da tennis. Il blazer delle donne manager dei rampanti '80 è addolcito dal denim, la gonna di pizzo dei Trenta si fa sportiva con la felpa, mentre l'abito con l'oblò di paillettes di gusto Settanta si sdrammatizza con la T-shirt. E poi citazioni di icone di stile come Jackie O, maestri come Courreges, artisti come Mondrian. Una rassegna di storia del costume che si chiude con gli anni Novanta, gonna dritta beige e camicia stampata con la scritta «Minimalismo 90». Grand finale con le giovanissime modelle tutte in jeans e T-shirt che dichiara «J'adore le vintage», ironica citazione del «J'adore Dior» della casa francese. Gli abiti griffati Philosophy, la linea giovane di Alberta Ferretti, sono tagliati per sottolineare tutte le forme del corpo senza segnarne nessuna. Nei colori dell'autunno si infiltrano tocchi di luce e drappeggi di seta. «La mia donna ha una forte personalità - ha spiegato la stilista - ma è sempre alla ricerca di armonia tra sensualità e modernità». Così sulle gonne di lana a pieghe, le camicette leggere di chiffon. Gli abiti si allacciano come grembiuli e hanno le scollature da camicie da notte. A maglioncini color pesca con colletto da brava ragazza si alternano tailleur grigi un pò stile anni '40. Sotto i pesanti giacconi doppio petto ondeggiano leggiadre gonne. Ai piedi i sandali, ma le gambe sono coperte da rudi calzamaglie di lana. «Da qualunque punto di vista la guardiamo, la moda italiana è sempre quella che piace di più»: così Alberta ha cercato di spiegare il made in Italy, a fine sfilata, a una giornalista televisiva russa. «Forse perchè - ha concluso la stilista - da noi si è più capaci di rendere una donna sensuale pur restando sempre elegante».

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