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MILANO — «Sturm und drang» e videogiochi, impeto romantico e realtà virtuale: la donna Prada mostra tutta ...

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Una veduta di Marte a 360 gradi gira tutt'intorno alla passerella, sulla pedana sfilano abiti ricamati, stampati, dipinti, drappeggiati. Miuccia Prada ha messo tutto insieme per raccontare il sogno di un futuro roseo (per questo la panoramica del «pianeta rosso», dai colori caldi) dove lo spirito moderno si concilia con l'attitudine appassionata e romantica. E romanticismo sia: ma non quello frivolo e svenevole, piuttosto quello tutto tempesta e impeto, quello di certi quadri ottocenteschi dove il mare si infrange sulle scogli, quello di certi tramonti di fuoco su rovine classiche. La stilista ha fatto stampare tutto in tinte quasi acide, come fossero riviste dall'occhio di un computer. Le ha trasformate in gonne a pieghe dove vero e falso, reale e virtuale si confondono. C'è molta illusione in questa moda ricca ed eccentrica. C'è una certa vaga atmosfera antica, piena di grigi e di lilla, un'atmosfera romantica, ma quasi da «Guerre stellari» in cui si uniscono futuro e passato più lontano. Se per la prima linea ha puntato sull'eccentricità, per quella giovane, «Emporio», Giorgio Armani si è trasformato in un maghetto capriccioso che scombina tutte le regole, è come una folata di vento mette sotto sopra il guardaroba. Tutto in libertà pensando ad una donna un po' gitana, ma molto romantica. Sopra indossa giacchini, ha i capelli seminascosti da bandane, un discreto numero di bigiotteria, collane, bracciali, anelli, spille. Quindi le gonne tagliate a sirena, o quelle con singolari supporti sul fondo che la fanno ondeggiare mente cammina come un hula hop. Occhieggia il '900 nei colori (come il viola), nelle sciarpe portate come stuole attorno alle spalle, nella lunghezza dei vestiti. «Una donna sexy ma senza essere esibizionista - ha spiegato Armani, che ha fatto chiudere la sfilata dalla cantante Yu Yu - soprattutto una donna che sa riacquistare dolcezza». Rossella Tarabini, stilista del marchio Anna Molinari, spiega di essere partita dal film «The rose» (1979), in cui Bette Midler portò sulla schermo la vita di Janis Joplin. La collezione mischia velluti devorè anni Venti e lo stile di Yves Saint Laurent anni Settanta, cita Virgina Wolf, ma è adatta a tipe tormentate come l'icona del rock. Pellicce di simil-scimmia e frange charleston accanto ad abiti lunghi di velluto nero con strass e borchiette, lo smoking di velluto e il pantalone largo. Il legame tra Cavalli e il rock (in prima fila siede Alicia Keys), si rinnova anche sulla passerella della linea giovane Just Cavalli, stretta tra un muro di woofers e un vinile in glitter argentato, e nella collezione, dominata da maniche a jambon che fanno pensare a Vivienne Westwood. Tanti bustier di tutti i tipi, anche ortopedici, gonne a ruota, con ruches, cardigan corti con maniche a sbuffo, mantelline leopardate, leggings fioriti e bomber matelassè a palloncino. Sal. Esp.

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